Umanizzazione
Etica della vita
Pubblicato il Febbraio 21, 2024

Umanizzazione come elemento di cura

Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon

Se vogliamo seriamente umanizzare le cure, dobbiamo umanizzare, prima di tutto, la vita degli operatori sanitari. Una vita più umana degli operatori, nel senso personale ma anche professionale (tempi, modalità del lavoro, turni…), renderà più umana la relazione con il paziente e i famigliari, ovvero, renderà l’operatore sanitario capace pienamente di poter rispondere con empatia, rispetto e competenza al grido di aiuto, al di là del solo treatment. Assodato questo, anche gli operatori sanitari dovrebbero imparare alcune cose per realizzare il “prendersi cura”. Per esempio: rendere meno ossessiva la ricerca spasmodica di dover dominare la malattia… c’è anche il momento in cui si deve accogliere l’impotenza, cercando di qualificare il tempo di vita dell’ammalato non solo la quantità di vita. Fare in modo che l’obiettivo della cura non sia solo il “non far morire”, perché questo dispone spesso alla sproporzione, all’accanimento; sia anche il comfort, la qualificazione del tempo del paziente che gli resta da vivere. Non voler medicalizzare tutto, anche ciò che fa parte dell’esistenza (nascita, vecchiaia, morte).

Anche il cittadino, però, dovrebbe imparare a non “spompare” il sistema-salute, pretendendo che tutto debba essere risolto con una pastiglia o un intervento, un ricovero, nel più breve tempo possibile e il meglio possibile; in questo modo non si riesce a mettere l’uomo veramente ammalato al centro, ma, si erogano solo prestazioni per accontentare a volte anche dei capricci. Gandhi diceva: “La vita non è aspettare che passi la tempesta ma imparare a ballare sotto la pioggia”. Impariamo a vivere un’esistenza vera, che non può essere infinita o priva di dolore ma deve essere umana. Bisogna imparare a vivere “umanamente” anche quando il tempo non è dei migliori.

Modena, inaugurato il monumento ai “Giusti tra le Nazioni”
E’ stato inaugurato al Parco dei Mutilati ed Invalidi di Guerra a Modena, il monumento dedicato ai ventitré modenesi Giusti tra le Nazioni, fra cui Odoardo Focherini e don Dante Sala, realizzato a cura di Anmig Modena, nell’ambito di un progetto promosso all’Istituto d’Arte Venturi
di redazione@notiziecarpi.it 
Pubblicato il 2 Dicembre, 2025
E’ stato inaugurato al Parco dei Mutilati ed Invalidi di Guerra a Modena, il monumento dedicato ai ventitré modenesi Giusti tra le Nazioni, fra cui Od...
Missioni, intervista ad Anna Tommasi
Dal Malawi: “Il Signore mi ha chiamata ad essere missionaria di speranza”
di Giacomo Sforzi 
Pubblicato il 2 Dicembre, 2025
Dal Malawi: “Il Signore mi ha chiamata ad essere missionaria di speranza”
Ricordando la maestra Maria Ghidoni
Domenica 14 dicembre, alle 11, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano a Carpi, sarà celebrata la Messa in suffragio della maestra Maria Ghidoni, nel sesto anniversario della morte
di redazione@notiziecarpi.it 
Pubblicato il 2 Dicembre, 2025
Domenica 14 dicembre, alle 11, nella chiesa di San Giuseppe Artigiano a Carpi, sarà celebrata la Messa in suffragio della maestra Maria Ghidoni, nel s...
Nuovo ospedale di Carpi: verde e sostenibilità nel progetto urbanistico
Presentato in assemblea pubblica l’accordo operativo per la realizzazione della struttura. Righi: “Risultato di un lavoro lungo e complesso. Il percorso procede”
di Silvia 
Pubblicato il 2 Dicembre, 2025
Presentato in assemblea pubblica l’accordo operativo per la realizzazione della struttura. Righi: “Risultato di un lavoro lungo e complesso. Il percor...
Cisl Fp sul Ramazzini: “Perdite d’acqua, muffa nei locali sterili”
“La notte scorsa ha ceduto una parte del controsoffitto, spostati pazienti intubati. Pesanti problemi anche in endoscopia e nell’ala dove si sterilizzano i ferri”
di Silvia 
Pubblicato il 2 Dicembre, 2025
“La notte scorsa ha ceduto una parte del controsoffitto, spostati pazienti intubati. Pesanti problemi anche in endoscopia e nell’ala dove si sterilizz...