Ricordatela sorridente
La morte della 13enne Arianna Giaroli ha scosso tutta la comunità. Due struggenti lettere: dei genitori e di don Carlo Malavasi
di Maria Silvia Cabri
Una lettera per dire “grazie” a tutte le persone che, a vario titolo, sono state vicine alla famiglia di Arianna Giaroli, la giovane di 13 anni morta l’8 marzo dopo che il giorno prima era stata colpita in testa dal calcio di un cavallo al centro ippico “Il Vigneto” di San Martino in Rio. Parole dettate dal cuore, e intrise di compostezza e dignità che portano la firma della mamma Sara e del papà Federico.
“Un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato al tristissimo evento. In particolare a chi ha soccorso la nostra dolce Arianna, a Matilde che ha cercato subito aiuto, a Cecilia, Laura e Benedetta che non hanno esitato un secondo e non hanno mollato fino all’arrivo dei soccorsi, al 118 e a tutti i medici che ci hanno dimostrato una grande sensibilità. Ringraziamo le nostre famiglie allargate, che ci stanno tuttora sostenendo con grande affetto e vicinanza nonostante il loro dolore.
Grazie a Don Carlo (Malavasi, ndr), che ha accompagnato con emozione tutta la nostra vita. Ringraziamo gli amici che non ci hanno lasciati mai soli, con la loro costante e preziosa presenza. Ringraziamo tutto il Vigneto per aver salutato Arianna e lasciato un caro ricordo. La classe 3B tutta, professori genitori e alunni. La Preside e l’intera scuola media Guido Fassi. Tutte le Scuole che hanno inviato un messaggio di conforto alla famiglia. Grazie ai pescatori amici del nonno per la donazione all’Aido. Alle scuderie che hanno presenziato, anche solo con un mazzo di fiori. Grazie ai colleghi che hanno dedicato un po’ del loro tempo per portarci di persona la loro solidarietà…
Grazie alle società sportive che si sono raccolte in un minuto di silenzio, alla stampa, che ci permette di pubblicare queste ultime nostre parole. Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno salutato Arianna, facendoci sentire meno soli, in un momento in cui le parole hanno lasciato lo spazio agli abbracci e agli sguardi carichi di emozioni. Arianna lascia un vuoto incolmabile, ma anche un insegnamento: quello di non sprecare il proprio tempo, di vivere la vita e le proprie passioni a pieno, senza rimandare mai nulla al domani. In questa epoca di musica sterile, di baby gang e di tecnologie mal utilizzate, abbiate il coraggio di essere migliori, di vivere a pieno la vita, abbiate sogni grandi da inseguire! Ricordatela sorridente, una ragazza semplice dall’animo buono e rock, i capelli ribelli, con quegli occhi azzurri sinceri e riservati carichi di gioia di vivere, che hanno lasciato un segno indelebile in ogni cuore”.
Mamma Sara e papà Federico
La lettera di don Carlo Malavasi:
“Carissima Arianna, da subito e tutti i giorni ti sto chiedendo lo stesso favore. Puoi pensarci tu, visto che io ho assistito, impotente e senza voce anche quando ho voluto leggere il Vangelo, allo sgomento di tante persone, agli abbracci, sì affettuosi e sinceri ai tuoi genitori e nonni ma che raccontavano solo un grandissimo dolore, condiviso sì ma senza risposte? Puoi pensarci tu ora, mentre io continuo a guardare il mescolarsi di lacrime e tristezza di tanti adolescenti, compagne e compagni di vita, desiderosi di una risposta ad un terribile ‘perché’? E non posso raggiungere nessuno?
Ecco quello che ho il coraggio di chiederti: tu, che ora sei nella pienezza della Luce, avvolta da un Amore infinito, che nulla fa più desiderare e che solo a te toglie il rammarico del distacco: potresti far scendere nel cuore di tutti quelli che ti hanno regalato fiori e sgomento, preghiere e domande? Potresti inviare un poco di questa Luce e di questo Amore perché nei nostri cuori smarriti risuonino più nitide e luminose le parole di quel Gesù che ora tu contempli faccia a faccia: ‘Io sono la Vita, io sono la Risurrezione. Nessuno muore di chi crede in me’? Ci faresti l’ultimo regalo della tua preziosissima giovinezza: potremo rialzare lo sguardo al Cielo”.
Un abbraccio don Carlo