Un passo in avanti
Laboratorio Realino e formazione alla ministerialità: ne parla il vicario generale, monsignor Gildo Manicardi
di Virginia Panzani
Iniziando con l’incontro diocesano denominato “Annuncio pasquale”, previsto per il 10 aprile, in Cattedrale, il prossimo modulo del Laboratorio Teologico Realino si svolgerà con quattro incontri di formazione per i ministri straordinari della Comunione eucaristica di tutta la Diocesi, sempre alle ore 21, in Sala Duomo a Carpi. Si potranno seguire anche in modalità online. Questi gli appuntamenti: “Invitati dal Signore alla mensa della Parola e del Pane proclamiamo la morte e la risurrezione nell’attesa della venuta finale” (don Basile Bitangalo e padre Paul Tekilazaya); il 23 aprile con “L’eucaristia è luce anche per i lati oscuri della vita, come la sofferenza e la malattia” (don Mauro Pancera e suor Maria Bottura); il 2 maggio, con “La celebrazione guidata dal ministro straordinario dell’Eucarestia: il rito da proporre in diocesi” (diacono Giorgio Lancellotti e diacono Ennio Apicella); il 7 maggio, sintesi delle proposte al termine del corso di formazione e scambio di esperienze (coordinatori diacono Ennio e Stefania Apicella).
Abbiamo chiesto al vicario generale, monsignor Gildo Manicardi, una riflessione sulla dimensione ecclesiale in cui si colloca questo nuovo modulo, che rappresenta, per così dire, una novità per il Laboratorio Realino.
Perché e in che modo il Laboratorio Teologico Realino, a partire dal prossimo modulo rivolto ai ministri straordinari della Comunione eucaristica, si apre alla “formazione istituzionale” di quanti si preparano a ricevere tale mandato e per i candidati ai ministeri istituiti, alla ministerialità – si potrebbe dire – all’interno della Chiesa?
Credo che l’esperienza ormai triennale abbia mostrato che nel territorio diocesano è piuttosto vivace un interesse a dibattere i problemi in maniera laboratoriale, ossia con la partecipazione attiva e creatrice di tutti gli interessati. Si vede anche che è rimasto un notevole interesse teologico, benché l’allargamento alle fasce giovanili risulta ancora davvero complesso e difficile.