Anniversario della Comunità Francofona a Carpi
Le Comunità francofone dell’Emilia Romagna si sono incontrate per il primo anniversario della comunità nata nella Diocesi di Carpi.
Le Comunità francofone dell’Emilia Romagna si sono incontrate nel primo pomeriggio di Domenica 26 maggio per il primo anniversario della comunità nata nella Diocesi di Carpi. Alla Cerimonia erano presenti diversi sacerdoti impegnati nella cura pastorale delle Comunità Africane Francofone insieme ad alcuni rappresentanti delle Comunità stesse. L’incontro ha avuto il suo momento di culmine con la Messa nella Chiesa di San Bernardino da Siena a Carpi presieduta dal Vescovo Erio Castellucci e concelebrata da don Louis Gabriel Tsamba, coordinatore nazionale delle comunità africane francofone in Italia,
Sono numerosi in Italia i sacerdoti impegnati nella pastorale migratoria, per accompagnare e sostenere il cammino di fede degli immigrati cattolici, delle 18 nazionalità attualmente presenti in Italia e organizzate nel territorio. Spesso i sacerdoti sono incaricati di seguire spiritualmente i fedeli in più diocesi di una stessa regione. Il coordinatore nazionale, nominato dalla Presidenza della CEI su proposta dei vescovi di origine, ha il compito di favorire la comunione dei sacerdoti e delle comunità immigrate tra di loro, con le Chiese di origine, e con le diocesi italiane delle quali ora fanno parte. In alcuni casi a occuparsi della pastorale dei migranti sono anche sacerdoti italiani, soprattutto tra coloro che sono rientrati dopo un servizio missionario all’estero.
La sfida è quella di aiutare gli immigrati a mantenere viva la loro fede anche nel paese che li accoglie, ma anche quella reciproca di arricchire le Chiese locali italiane con il patrimonio culturale e spirituale di queste comunità. È anche attraverso le lingue, i riti e le culture di questi gruppi, infatti, che le nostre chiese locali oggi possono mostrare visibilmente il volto del loro essere “cattoliche”. La Festa è poi continuata in un clima di grande fraternità, nel cortile della Chiesa di San Nicolò, con canti e piatti della cucina tradizionale Africana, fino al calare della sera.