Villaggio San Marco, da profughi a concittadini
Settant’anni fa il Villaggio San Marco: la nascita, la storia, l’evoluzione nel quadro delle migrazioni forzate
di Maria Silvia Cabri
“Memoria” e “accoglienza” sono state tra le parole chiave del convegno “A 70 anni dalla istituzione del Villaggio San Marco”, promosso dalla Fondazione Fossoli, lo scorso 5 ottobre all’ex Campo di concentramento. L’iniziativa, mediante gli interventi di storici e studiosi, ha voluto ricordare la storia partendo dalla nascita, nelle baracche dell’ex campo di concentramento di Fossoli, del Villaggio San Marco, destinato alle famiglie giuliane che hanno lasciato l’Istria a seguito degli accordi internazionali del Memorandum di Londra (5 ottobre 1954) che ha assegnato definitivamente quel territorio alla Repubblica Jugoslava. Dopo i saluti istituzionali di Manuela Ghizzoni, presidente della Fondazione Fossoli, Riccardo Righi, sindaco di Carpi e di Giampaolo Pani, presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, moderati dalla già direttrice della Fondazione, Marzia Luppi, i relatori hanno tratteggiato la storia del Villaggio nel più ampio panorama dell’esodo italiano e di quelli che erano i centri di raccolta profughi, inserendoli nella dimensione europea degli spostamenti forzati di popolazione del secondo dopoguerra.