Intervista
Culturalmente
Pubblicato il Novembre 22, 2024

Intervista a Rosa Giorgi

Culturalmente, rubrica a cura di Francesco Natale

Fino al 25 gennaio 2025 sarà possibile visitare a Milano presso il Museo dei Cappuccini la mostra “San Francesco e le stimmate: una visibile passione”. La mostra, in occasione degli 800 anni da quando San Francesco d’Assisi ricevette le stimmate, è curata dalla Direttrice del Museo Rosa Giorgi che è anche autrice del libro “Le stimmate di san Francesco raccontate dall’arte” (Edizioni Bilblioteca Francescana, 2024) e protagonista di questo nuovo appuntamento di CulturalMente.

Ci può parlare del Museo dei Cappuccini e della mostra in corso sulla stimmatizzazione di San Francesco?

Il Museo dei Cappuccini di Milano è un piccolo museo ecclesiastico di proprietà francescana. La mia funzione da direttrice e curatrice di questo museo è proprio quella di valorizzare il patrimonio francescano. Quest’anno sono gli 800 anni della stimmatizzazione di Francesco D’Assisi e nel patrimonio dei Frati Cappuccini della Lombardia ci sono alcune interessanti stimmatizzazioni e quindi per la valorizzazione di queste opere abbiamo scelto di realizzare una mostra che spiegasse veramente per quello che sappiamo che cosa è il significato delle stimmate.

Qual è il significato delle stimmate?

Il significato delle stimmate è, per usare le parole di Dante, il sigillo di quell’amore che Francesco ha avuto per tutta la sua vita dalla conversione, quindi dopo che ha capito che voleva seguire Cristo e non più una vita mondana o la storia o il desiderio di fare il cavaliere. Sono un segno di sequela completa. Francesco ricevette le stimmate in un tempo molto difficile della sua vita, un tempo di crisi, in un momento in cui stava vivendo un ritiro di 40 giorni sul monte della Verna in preghiera e meditazione e nel grande dubbio e in quel momento, verso la fine di questa Quaresima, verso il giorno dell’esaltazione della Croce, riceve una visione, un serafino crocifisso e in seguito a questa visione si trova sulle mani, ai piedi e al costato i segni della passione di Cristo, proprio come risposta d’amore.

La storia di Francesco è affascinante anche per un non credente. Cosa può apprendere un non credente dalla storia di Francesco e in particolare dalle sue stigmate?

Un non credente può cogliere la totalità di un amore. Francesco ha tanto amato Cristo da diventare proprio come lui anche in questi segni dolorosi.

Perché è importante la cultura cattolica, indipendentemente da un percorso di fede?

Perché è il segno di un tempo alle nostre spalle che ci ha formato, ci ha creato dei percorsi di vita, di fede. Il passato è fatto di uomini, se parliamo di arte, non solo di artisti, di pittori che hanno realizzato delle opere con delle capacità stilistiche, formali in evoluzione, ma di uomini che avevano una sensibilità che, per molti aspetti, corrisponde alla nostra sensibilità.

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