Natale 2024. Castellucci: “La luce ha vinto le tenebre ma mancano gli occhi per vederla”
Il Vescovo di Carpi in Cattedrale, prima la messa nel carcere di Sant'Anna a Modena
“Nel mondo non mancano certo le luci spesso mancano gli occhi”. Per il vescovo Erio Castellucci la verità sta in quello che afferma il Vangelo, cioè che le tenebre non hanno vinto la luce venuta nel mondo, solo ci vogliono occhi limpidi e puri per vederla e accoglierla. L’omelia di monsignor Castellucci a commento del Prologo dell’evangelista Giovanni pronunciata nel giorno di Natale in Cattedrale a Carpi, ha colto la “tensione drammatica tra luce e tenebre” presente nel testo giovanneo, perchè verrebbe spontaneo obiettare che in un mondo attraversato da guerre e ingiustizie, in una società dove paiono prevalere violenza e cinismo, le tenebre in realtà hanno vinto. Come tradizione il vescovo Erio si era prima recato presso il carcere di Sant’Anna a Modena per presiedere la celebrazione eucaristica di Natale con il personale e i detenuti. Momento sempre atteso e toccante pensando anche al gesto che avrebbe compiuto Papa Francesco l’indomani aprendo per la prima volta una Porta Santa in un carcere, quello di Rebibbia a Roma.
L’esortazione del Vescovo è chiara vale per ogni credente e vale per la Chiesa: svegliamoci, usciamo da questa visione cupa del mondo e della storia che ci impedisce di vedere la Luce che si diffonde in tante piccole luci di speranza. “Finché ci saranno operatori di pace – ha affermato Castellucci – la luce splenderà nelle tenebre e continuerà a splendere dovunque un bicchiere d’acqua sarà offerto a un assetato e un pane a un affamato. La luce splenderà nelle tenebre ogni volta che nelle nostre case e nei luoghi di assistenza e di cura ci sarà chi abbraccia, sorride, solleva e accudisce. Ogni volta che un adulto educherà un bambino o un fratello consolerà un affitto. Finché un essere umano aprirà il cuore alla preghiera, sentirà la presenza di Dio nella sua vita, apprezzerà l’azione dello Spirito nel creato e se ne farà custode la luce splenderà sulle tenebre. Il segno più evidente che la luce vince ancora oggi sulle tenebre è la nascita di ogni nuova vita: segno che Dio e l’umanità non si rassegnano ad un mondo che sembra volersi spegnere”. D’altra parte siamo all’inizio del Giubileo della speranza, il Papa ha aperto la Posta Santa e presto ci sarà l’avvio ufficiale anche nelle diocesi (il 29 dicembre a Modena e il 1° gennaio a Carpi) ed proprio qui la sfida più impegnativa per tutti. “La disperazione – ha concluso il vescovo Erio – non trova casa per chi crede, neppure nelle esperienze dolorose, non ci sono fasciature che possano stritolare la vita, né quelle in cui Gesù neonato fu avvolto nella mangiatoia, né quelle in cui Gesù morto fu avvolto nel sepolcro. Vince la luce e le luci sono tantissime, tante volte nascoste dentro le mangiatoie della vita quotidiana, o dentro i sepolcri delle sofferenze, che non fanno notizia ma che ospitano un mare di generosità a partire dalle nostre case”. Allora iniziamo pure il nostro cammino giubilare da “pellegrini di speranza” e accogliamo l’invito ad aprire gli occhi per scoprire e diffondere la Luce e le luci che illuminano oggi la vita delle persone, delle famiglie e delle comunità.