Sacerdoti,
Chiesa
Pubblicato il Febbraio 6, 2025

Sacerdoti, “come buoni seminatori”

Due giorni del clero: al centro del confronto “la sfida educativa cristiana”

di Don Antonio Dotti, Commissione diocesana formazione permanente del clero

Lo scorso 29 e 30 gennaio abbiamo partecipato presso la Casa incontri diocesana a Roveré Veronese (Verona), in una ventina di presbiteri, alla due giorni di formazione per il clero diocesano. Gli argomenti delle riflessioni hanno riguardato “la sfida educativa cristiana”. Mercoledì mattina don Severin Ngueliassi ci ha introdotti al tema generale parlando de “l’educatore pellegrino e seminatore di Speranza”. Le sue considerazioni sono nate dal confronto con il Vangelo del “buon seminatore”, dall’esperienza pastorale a contatto coi ragazzi di strada dell’oratorio e con l’approfondimento degli orizzonti filosofici di Umberto Galimberti. I luoghi dell’amore di Gesù come l’Eucaristia, i legami significativi e l’amicizia con i poveri sono risultati essere i luoghi dove fiorisce la Speranza (la riflessione condivisa ha aggiunto anche la via della “bellezza”). Nel pomeriggio ho avuto l’occasione, in qualità di assistente dell’Agesci Zona di Carpi, di presentare ai confratelli il PEC, Progetto di Educazione Cristiana per Esploratori e Guide in Agesci, approvato e condiviso con i capi dei nostri gruppi all’ultima assemblea di Zona.

Intervento di don Fabio Rosini

Subito dopo, in videocollegamento, il creatore del cammino di fede delle “Dieci parole” e dei “Sette segni”, diffusisi in tutta Italia, don Fabio Rosini, già responsabile del Centro vocazionale della diocesi di Roma, ci ha aiutati a capire come “educare con la Bibbia”. Abbiamo così ri-compreso che nell’educazione cristiana, se il punto di partenza è il Kerigma, l’annuncio fondamentale della Risurrezione di Cristo, il punto di arrivo non può non diventare l’auto-nomia, quando il discepolo sostituisce il maestro nel rimanere discepolo del Signore. Altrimenti si creano situazioni di dipendenza personali ed il procedimento diventa malato. Nella Scrittura stessa poi si trovano i paradigmi della Traditio Fidei, senza bisogno (senza la possibilità) di crearne dei nuovi. Quando capisci di essere malato? Quando hai i parametri medici di riferimento per capire ciò che è meglio. La vita compiuta è Gesù. Dio te la dona, se la desideri. Gesù è il parametro. Già il documento conciliare “Gaudium et Spes” insegnava che “solo Cristo rivela pienamente l’uomo all’uomo”.

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