Dalle piste di atletica alla politica, l’esperienza di Giusy Versace per far emergere lo sport paralimpico e non solo
Con l’inclusione non pesi ma risorse
di Luigi Lamma
“Si gioca come si vive” è il titolo della serata dedicata ai campioni dello sport paralimpico che si terrà lunedì 17 febbraio alle 21 presso l’Auditorium San Rocco a Carpi. Lo sport assunto a parabola della vita in tutti i suoi aspetti questa volta con lo sguardo e l’esperienza di chi, oltre a perseguire la migliore prestazione sportiva, ha dovuto lottare per abbattere gli ostacoli dei propri limiti fisici e le barriere culturali che fino a poco tempo fa ancora resistevano nel mondo sportivo. Dopo aver presentato due protagonisti dell’evento carpigiano, Francesco Messori e Antonio Fantin, abbiamo raggiunto Giusy Versace, atleta paralimpica, nonché volto noto della tv per aver partecipato a diverse trasmissioni e da qualche tempo impegnata in politica dove ricopre la carica di Senatrice della Repubblica. “Intanto è con gran piacere che ritrovo Francesco Messori, mio carissimo amico, ci conosciamo da anni. Il tema della serata – spiega Giusy Versace – mi vede particolarmente coinvolta, come atleta paralimpica e come politica. Penso di aver imparato nel mio percorso che lo sport rappresenta non solo un preziosissimo strumento di inclusione sociale ma anche educativo per chi lo pratica e per chi l’osserva. Trasmette valori, sacrifici, rispetto delle regole, degli avversari, per se stessi quindi, nel caso specifico, lo sport paralimpico educa anche la società e i singoli a guardare le persone con disabilità con occhi diversi e se vogliamo anche con occhi migliori”.
Il cambiamento culturale e lo spazio assegnato allo sport paralimpico hanno segnato una svolta nella percezione del pubblico?
Ho assistito in questi ultimi anni ad un cambio culturale che si è generato anche grazie all’operatività del movimento e degli atleti paralimpici.