La
Carpi, Territorio
Pubblicato il Marzo 28, 2025

La carpigiana Chiara Lodi (Medici Senza Frontiere) in missione a Gaza

“La popolazione è ripiombata esattamente nella situazione che c’era prima del cessate il fuoco e sono tre settimane che non entrano cibo né farmaci"

Chiara Lodi

 

 

“La popolazione di Gaza è ripiombata esattamente nella situazione che c’era prima del cessate il fuoco e sono tre settimane che non entrano cibo né farmaci. Vediamo moltissimi bambini con delle ferite da esplosione, dei bambini bruciati e dei bambini senza famiglia. È praticamente un disastro”. È la drammatica testimonianza della carpigiana Chiara Lodi, coordinatrice medica di Medici senza Frontiere, che da circa un mese si trova a Gaza. 41 anni, laureata in Infermieristica, da dieci anni lavora come operatrice umanitaria per Medici senza Frontiere: ha girato tutto il mondo, con oltre 20 missioni all’attivo, facendo parte del “team di emergenza” che è mandato nei luoghi delle catastrofi naturali e delle guerre.

Chiara come sta?

Siamo tutti interi quindi… bene. Faccio parte del “team di emergenza” e come tale, nelle missioni, coordino gli interventi medici. Prima del cessate il fuoco, questa era una “zona umanitaria”, dove le organizzazioni potevano lavorare in relativa tranquillità; poi, tutta l’area è divenuta zona umanitaria ma, con il ritorno dei bombardamenti la zona non è stata ripristinata e tutta Gaza è a rischio. Noi abbiamo un centro operativo che ci fornisce indicazioni su come muoverci, per essere in condizioni di sicurezza: poi certo, la paura c’è, hanno bombardato a 500 metri dalla nostra postazione, potrebbe succedere di tutto. Ma di solito le coordinate delle strutture dell’organizzazione umanitarie vengono previamente comunicate proprio per essere risparmiate.

Nello specifico dove alloggia e cosa fa?

Abbiamo una guest house, un campo base per gli operatori internazionali, e degli uffici. Come Medici senza Frontiere supportiamo quattro ospedali a Gaza, tra il nord e il sud, e vari centri di prima cura, sparsi nelle varie zone e che garantiscono le cure primarie, come dei piccoli “pronto soccorso”. Il nostro compito è di stabilizzare i pazienti che poi trasferiamo negli ospedali; inoltre, ci sono degli ambulatori tipo medici di medicina generale, sia per gli adulti che per i pazienti pediatrici, e un’ostetrica e una ginecologa che garantiscono visite prima e dopo il parto in media abbiamo circa 1000 accessi al giorno. Io coordino tutte queste attività, ossia un team internazionale di medici ed infermieri che lavora a stretto contatto con il personale medico palestinese che è molto preparato. Cerco di organizzare al meglio i rifornimenti medici, i turni del personale, la logistica dei trasporti, la ricerca degli specialisti.

Qual è la preoccupazione maggiore ora?

Con il cessate il fuoco la popolazione aveva lentamente ripreso la vita normale, i bambini erano tornati a scuola; speravamo durasse almeno 60/90 giorni, ma da un momento all’altro tutto è cambiato. Da tre settimane sono state chiuse le frontiere: questo significa che non entreranno più cibo e farmaci, hanno staccato l’elettricità, l’acqua scarseggia, inizierà a venire meno anche la benzina. A breve mancheranno i beni di prima necessità: siamo riusciti a far entrare farmaci per un rifornimento di un mese, un mese e mezzo. Dopo non sapremo davvero come fare. Tutti gli aiuti umanitari sono stati bloccati e in attesa di poter entrare. Quello che noi chiediamo è che venga aperto un corridoio umanitario ma nessuno ci dà ascolto. Anche perché in queste situazioni le persone si innervosiscono e il rischio è quello che si verificano sommosse interne tra gli stessi residenti di Gaza.

Tornerà presto a Carpi?

Questa missione rientra tra quelle più impegnative, che possono durare massimo 8 settimane. Poi torno: a settembre mi sposo con il mio fidanzato carpigiano e qualche preparativo va fatto…

Museo diocesano, esposizione per il festivalfilosofia
Museo diocesano di Carpi: in occasione del festivalfilosofia, da venerdì 19 settembre è allestita la mostra dedicata all’educazione religiosa e ai luoghi di formazione nella Diocesi di Carpi, in sintonia con il tema del festival 2025, “Paideia”
di redazione@notiziecarpi.it 
Pubblicato il 17 Settembre, 2025
Museo diocesano di Carpi: in occasione del festivalfilosofia, da venerdì 19 settembre è allestita la mostra dedicata all’educazione religiosa e ai luo...
Tanzania, 4 suore perdono la vita in un incidente stradale
Morte quattro consacrate, fra cui una italiana, della congregazione delle suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambino Gesù in un incidente stradale avvenuto nei pressi di Mwanza in Tanzania
di redazione@notiziecarpi.it 
Pubblicato il 16 Settembre, 2025
Morte quattro consacrate, fra cui una italiana, della congregazione delle suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa del Bambino Gesù in un inciden...
West Nile, deceduto un uomo di 80 anni residente a Carpi
La vittima aveva patologie pregresse. Sei i casi di positività al virus trasmesso dalla zanzara comune registrati da maggio in provincia di Modena
di Silvia 
Pubblicato il 16 Settembre, 2025
La vittima aveva patologie pregresse. Sei i casi di positività al virus trasmesso dalla zanzara comune registrati da maggio in provincia di Modena
Presentato il Festivalfilosofia 2025 su “Paideia”: non interrompiamo la trasmissione. Dal 19 al 21 settembre a Modena, Carpi, Sassuolo
Da venerdì 19 a domenica 21 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo oltre 150 appuntamenti fra lezioni magistrali, mostre e spettacoli. Si discuterà di scuola e trasmissione culturale, educazione e disobbedienza, cultura umanistica e scientifica, influenza ed emancipazione dai maestri
di Pietro Paulo 
Pubblicato il 16 Settembre, 2025
Da venerdì 19 a domenica 21 settembre a Modena, Carpi e Sassuolo oltre 150 appuntamenti fra lezioni magistrali, mostre e spettacoli. Si discuterà di s...