Aimag, la capogruppo Pd di Mirandola Anna Greco spinge per un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza
Il centro sinistra della Bassa modenese scende in campo per fare sentire malcontento e preoccupazione su quello che potrebbe essere il futuro di Aimag, dopo l’accordo di partnership industriale con Hera
di Maria Silvia Cabri
Il centro sinistra della Bassa modenese scende in campo per fare sentire malcontento e preoccupazione su quello che potrebbe essere il futuro di Aimag, dopo l’accordo di partnership industriale con Hera. Se da Carpi, il Comitato di cittadini “Aimag per il territorio” e Monica Medici di “Carpi Civica” lanciano la proposta di un referendum consultivo, dalla Bassa è Anna Greco, capogruppo in Consiglio comunale della Lista Pd Mirandola, a evidenziare le perplessità del quadro che si sta delineando.
Qual è il vostro punto di vista sull’accordo Aimag/Hera?
Aimag riveste un ruolo di straordinaria importanza per l’intera area della Bassa modenese. È un’azienda strategica che impiega più di 600 dipendenti, genera un signifi cativo indotto sul territorio e gestisce in modo ottimale i servizi pubblici essenziali, contribuendo in misura significativa allo sviluppo locale. Come Pd di Mirandola non abbiamo cambiato le nostre valutazioni di base in merito al futuro di Aimag e che rientrano nelle linee, fissate con il coordinamento del PD della Bassa, che sono state l’architrave dell’iniziativa politica del Pd e di tutte le liste del centrosinistra che si sono presentate alle elezioni del 2024. E’ fondamentale che sia garantito il controllo da parte dei Comuni e l’autonomia dell’azienda. Elementi che invece non sono affatto garantiti dall’accordo che ci è stato presentato dai Consigli di amministrazione Aimag/Hera.