Lavoro, quando l’estero chiama
Lavoro e “migrazione” in cerca di opportunità: ne parliamo con il carpigiano Jacopo Bulgarelli, che ha scelto la Svizzera
di Pietro Paulo Spigato
Il rapporto fra giovani e lavoro è un tema di strettissima attualità, uno degli snodi focali che permettono di capire le dinamiche della società di oggi. Fra gli effetti di questa non facile relazione vi è sicuramente il fenomeno della migrazione di molti studenti italiani verso l’estero, in cerca di opportunità più rosee rispetto a quelle che l’Italia offre. E’ stato così per il carpigiano Jacopo Bulgarelli, 24 anni, che dopo aver conseguito una laurea triennale in economia e management alla Bocconi, un master al politecnico di Milano in data science e business analytics ed una breve esperienze lavorativa presso una multinazionale, ha deciso di lasciare il nostro Paese, cercando migliori condizioni lavorative in Svizzera.
Jacopo, perché hai deciso di andare all’estero ed in particolare in Svizzera?
A me è sempre piaciuto vedere realtà diverse e viaggiare. Nonostante questo, amo il mio paese, quindi non sarebbe stato scontato per me andare via se qui avessi avuto le condizioni lavorative che ci sono all’estero. Ho notato, però, che sono imparagonabili: soprattutto il rapporto che intercorre fra stipendio e costo della vita, che è assolutamente vantaggioso in altri Paesi, fra cui la Svizzera, meta che ho scelto.