Concerto “Musiche dai manoscritti di San Nicolò”
Domenica 15 giugno, alle 18.30, nel tempio di San Nicolò a Carpi, concerto “Laudato sie - Musiche dai manoscritti del fondo di San Nicolò e di altri conventi francescani emiliani”, sostenuto da Rotary Club Carpi. Si esibirà la Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia diretta da Silvia Perucchetti
Nell’ambito delle celebrazioni per Sant’Antonio da Padova, la parrocchia di San Nicolò di Carpi, in collaborazione con la Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia, è lieta di annunciare un evento straordinario che riporterà alla luce un tesoro musicale rimasto per secoli nel silenzio: il concerto “Laudato sie – Musiche dai manoscritti del fondo di San Nicolò e di altri conventi francescani emiliani”. L’appuntamento è per domenica 15 giugno, alle ore 18.30, presso il suggestivo tempio monumentale di San Nicolò a Carpi.
Nel corso del concerto, sostenuto da Rotary Club di Carpi e da donazioni private, verranno eseguiti, fra le primissime esecuzioni in tempi moderni, alcuni inni in canto gregoriano notati all’interno dei corali manoscritti del ‘600-‘700 provenienti dal Fondo del Convento di San Nicolò, e attualmente custoditi nella biblioteca A. Loria di Carpi.
Il prezioso fondo musicale, composto da quattro corali manoscritti e due edizioni a stampa, è stato catalogato in SBN a fine 2020 con il finanziamento e su incarico del Polo Bibliotecario Modenese, e interamente digitalizzato nel 2021. Rivivrà ora dopo secoli di silenzio grazie alla trascrizione e all’esecuzione entrambe curate dalla musicologa Silvia Perucchetti, alla guida del coro della Cappella Musicale San Francesco da Paola di Reggio Emilia.
Il coro, composto da musicisti, appassionati e musicologi e da più di 18 anni impegnato nella valorizzazione e riscoperta della musica antica emiliana, reinterpreterà inni, responsori e antifone conservati nei corali manoscritti di San Nicolò impiegando anche strumenti musicali (violino e organo, con arrangiamenti strumentali di Leonardo Pini).
La commistione di voci e strumenti era infatti frequente nell’eseguire fra ‘600 e ‘700 questo canto “gregoriano” ormai tardo (definito dagli storici della musica canto fratto), che appare “moderno” e molto comprensibile per il nostro orecchio contemporaneo ma che presenta ancora melodie di innegabile fascino e grande suggestione. Fra i brani in programma, la delicatissima antifona O splendor pudicitiae per la festa di San Bernardino da Siena ed il responsorio Si quaeris nunc prodigia per S. Francesco Solano.
Arricchiranno il programma musiche nello stesso stile trascritte da analoghi manoscritti seicenteschi provenienti da altri conventi francescani dell’Emilia, come quello di Finale (e ora conservati presso la Biblioteca G. Pederiali di Finale Emilia), un repertorio che aveva ampia diffusione in loco ma le cui melodie potevano “viaggiare” da un centro francescano all’altro.
Al fine di ricostruire il panorama musicale della Carpi tardo rinascimentale nel concerto verranno eseguite anche composizioni polifoniche per voci e strumenti (anch’esse in prima esecuzione moderna) di musicisti attivi a Carpi fra ‘500 e ‘600: fra questi Giulio Belli, maestro di cappella in S. Maria a Carpi (1590-1591) e attivo anche nella Cattedrale di Reggio Emilia (1603), in S. Francesco a Bologna, a Ferrara (fu nominato maestro di cappella alla corte di Alfonso II d’Este e all’Accademia della Morte), a Venezia e in S. Francesco ad Assisi.
Completeranno il concerto celebri mottetti polifonici di grandi autori (Giovanni Pierluigi da Palestrina, Tomas Luis de Victoria), vere e proprie star del ‘500 musicale internazionale, ma che facevano parte del repertorio abitualmente eseguito nelle chiese più importanti della nostra terra insieme alle musiche dei compositori locali.
Infine, aprirà il concerto la lauda Sia laudato San Francesco dal celebre Laudario di Cortona (XIII secolo), appartenuto alla Fraternità di Santa Maria delle Laude della chiesa cortonese di San Francesco.
Un’occasione per partecipare a questo viaggio musicale attraverso i secoli, alla scoperta del patrimonio culturale e religioso che i frati francescani hanno donato alla città di Carpi.