La riproduzione della pancia della mamma
Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon
Una moda interessante, esplosa nel mondo delle mamme in dolce attesa una ventina d’anni fa, era, e forse è tutt’ora, quella di farsi un calco di gesso della propria pancia (belly casts). Nel periodo che stiamo vivendo, l’attenzione spasmodica al feto si sposta alla donna che mostra la sua gravidanza. Molte regioni africane hanno, nella loro cultura, quella di fare una maschera della pancia della donna in stato di gravidanza. Non so se in Africa fanno la stessa cosa ma in Occidente, le donne affollano atelier specializzati per farsi uno stampo di gesso modellato sul loro ventre gonfio per poi dipingerlo e decorarlo a prezzi molto elevati. I feti possono, o meno, essere rappresentati, includendoli con delle raffigurazioni all’interno del calco stesso. Madre Terra viene così celebrata in tutta la sua fecondità e le donne che non possono permettersi decoratori molto bravi e molto costosi, possono semplicemente acquistare su Amazon un kit per potersi fare il calco in autonomia e poi decorarlo da soli o chiedendo alla vicina di casa una mano. Una volta nato il bambino, quel calco diventa un elemento di arredo.
Questa modalità, o questa moda, di accogliere la gravidanza parafrasando i riti africani, non ha la stessa pregnanza di significato del territorio e della cultura d’origine, in quanto, l’usanza dell’Africa richiama la paura di portare in grembo un bambino, la preoccupazione di mantenerlo e di crescerlo, la disperazione di una povertà per la quale non si riesce nemmeno a far fronte a un nuovo nato. L’usanza delle nostre donne richiama piuttosto il desiderio di mostrare la propria maternità, che poi, perde importanza e viene sottovalutata dopo la nascita del figlio, in altri termini, sembra quasi che si faccia un gran can can per richiamare il fatto di essere in dolce attesa ma che questo non corrisponda al vero valore percepito della gravidanza stessa. Questa ed altre usanze moderne sono un richiamo per riformulare una riflessione seria su questo periodo misterioso della vita di una donna.