Nuova Diocesi, è tempo di discernimento
La nuova diocesi sarà modello di “chiesa in uscita”. I Consigli pastorali parrocchiali al lavoro per individuare i rappresentanti nelle Assemblee Vicariali
di Luigi Lamma
Prosegue la strada verso l’unificazione delle Diocesi di Modena-Nonantola e di Carpi per dare vita ad una nuova Diocesi che si estenderà su gran parte della provincia di Modena (ne sono esclusi i comuni di Castelfranco e Sassuolo, mentre è presente un comune della provincia di Reggio Emilia, Rolo). Oltre ad essere un evento storico nel vero senso della parola, soprattutto per la chiesa di Carpi, che vedrà concludersi così una storia avviata a celebrare i 250 anni nel 2029, si sta cercando di cogliere la grande opportunità di una “conversione pastorale”, che non si riduca ad un ripensamento organizzativo e territoriale ma dia slancio ad una rinnovata passione per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo in un contesto sempre più laicizzato e indifferente alla proposta cristiana. Non a caso questo percorso di unificazione avviene nell’ultima fase del Cammino Sinodale della Chiesa Italiana, quella profetica, che dovrebbe spingere a scelte pastorali coraggiose per provare a concretizzare le riflessioni e i suggerimenti fin qui emersi.
Si entra dunque nella fase consultiva più estesa quella delle parrocchie. Nei giorni scorsi i due vicari episcopali per la pastorale don Maurizio Trevisan per Modena e don Carlo Bellini per Carpi, hanno inviato una lettera a tutti i Parroci accompagnata da una scheda e da alcune domande per invitarli a dedicare un primo momento di discernimento che porterà come risultato concreto all’individuazione di due rappresentanti laici che parteciperanno all’Assemblea Vicariale.