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Attualità, Carpi, Chiesa
Pubblicato il Giugno 20, 2025

103 anni dall’assassinio di Agostino Zanfi e Gino Ognibene

Lunedì 23 giugno, alle 18.30, monsignor Gildo Manicardi presiederà la Messa in suffragio di Agostino Zanfi e Gino Ognibene in via Giandegola 4 a Quartirolo, nel luogo dove 103 anni fa avvenne la brutale aggressione fascista che causò la morte dei due giovani cattolici

di Virginia Panzani

 

 

A 103 anni dal loro assassinio, Agostino Zanfi e Gino Ognibene saranno ricordati nella Santa Messa di suffragio lunedì 23 giugno, alle ore 18.30, in via Giandegola 4 a Quartirolo di Carpi, luogo dell’aggressione che causò la morte dei due giovani. La liturgia sarà presieduta dal vicario generale della Diocesi di Carpi, monsignor Gildo Manicardi, e animata dalla comunità parrocchiale della Madonna della Neve di Quartirolo. Si ringrazia la famiglia Coppi – Papazzoni che ha messo a disposizione l’area di proprietà per la celebrazione della Messa.

Un evento di estrema violenza si verificò nella zona di Quartirolo la notte del 24 giugno 1922. In quel periodo storico si contrapponevano i fascisti ed i comunisti e spesso si verificarono gravi fatti di sangue. Alcuni ragazzi e ragazze del “Circolo Giovanile Cattolico” di Quartirolo avevano organizzato per la sera del 24 giugno di quell’anno una serata di ballo per festeggiare la “Guazza di San Giovanni” (una tradizione particolarmente sentita nelle località di campagna) in una baracca di legno situata in via Giandegola n. 4.

Qui si verificò la brutale aggressione da parte di un gruppo di fascisti: alcuni ragazzi e ragazze riuscirono a fuggire, riparandosi in una casa vicina, coloro che non erano riusciti a scappare furono colpiti con percosse, bastoni e coltelli. Agostino Zanfi di 16 anni fu raggiunto da due colpi di coltello e morì pochi istanti dopo. Gino Ognibene di 15 anni subì quattro coltellate e morì dopo 185 giorni di agonia. Si trattava di due ragazzi che non avevano niente a che fare né con la violenza né con la sanguinosa contrapposizione politica di quel tempo.

Per le violenze di Quartirolo ci furono denunce e condanne ma tutto fu fermato dall’amnistia di Natale del 1922. Il processo fu ripreso dopo la liberazione ma anche qui i tribunali furono bloccati dall’amnistia di Togliatti.

(Bibliografia: Fabio Montella, Fra violenze inaudite e bagliori di incendio, Modena, Mimesis, 2021)

 

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