Referendum, percentuali che impongono una lucida riflessione
Il referendum sulla cittadinanza è fallito. L’analisi del voto da quattro diversi punti di vista
di Maria Silvia Cabri
Dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per poter richiedere la cittadinanza italiana. Questo era il contenuto del quinto quesito nell’ambito dei referendum abrogativi degli scorsi 8 e 9 giugno. Il quorum (ossia il numero minimo di voti necessari) non è stato raggiunto in nessuno dei cinque referendum, ma quello sulla cittadinanza è andato peggio degli altri. L’affluenza si è fermata al 30,6%, sono andati a votare 14 milioni di italiani. Mentre ai quattro quesiti sul lavoro la percentuale dei “sì” è stata superiore all’80%, al referendum sulla cittadinanza si è fermata al 65%: alcuni di coloro che hanno votato “sì” ai referendum sul lavoro hanno quindi votato “no” a quello sulla cittadinanza che riguardava appunto la legge del 1992 che regola la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri.