Carcere. Delegazione UCID in visita al laboratorio Coopattiva
Al Sant’Anna di Modena un progetto per un riscatto concreto, durante e dopo la detenzione
Si è svolta questa mattina la visita alla Casa Circondariale “Sant’Anna” di Modena, promossa da UCID Modena – Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti – presieduta da Giovanni Arletti, presidente dell’azienda Chimar Spa di Carpi. Al centro della visita l’innovativo laboratorio Coopattiva denominato “Il lavoro durante”. “Un progetto – ha sottolineato il Direttore di Coopattiva Giorgio Sgarbi – che nasce da una partnership tra Diocesi di Modena e Coopattiva. Il Vescovo di Modena, Mons. Erio Castellucci, ha voluto investire in questo progetto che si ispira al principio costituzionale del ‘fine rieducativo della pena’ sancito dalla Costituzione, promuovendo il reinserimento del condannato nella comunità attraverso il lavoro”.
La partnership con la Diocesi
Sgarbi ha condotto la visita insieme a Guido Federzoni, referente per il Vescovo all’interno del carcere e coordinatore dei volontari che qui operano. Lo stesso Vescovo in una recente intervista relativamente al Laboratorio di Coopattiva ha dichiarato: “Il lavoro è libertà, dignità, fiducia. Proiettato verso il dopo, diventa un motivo di speranza. Una prima opportunità di riscatto e crescita personale, preparatoria a un rientro positivo nel tessuto sociale e lavorativo, riducendo o eliminando il rischio di recidiva. Spero che molti imprenditori – ha proseguito Mons. Castellucci – sentano la gioia e la necessità di puntare su questo progetto.
Opportunità di lavoro
Il laboratorio Coopattiva in carcere crea vere opportunità di lavoro retribuito: attualmente vi operano 6 detenuti, 4 dei quali assunti con contratto part-time a tempo determinato, affiancati da due detenuti inseriti in percorsi di tirocinio formativo con indennità di presenza, sotto la supervisione di un’educatrice con ruolo di caposquadra. Inoltre da maggio un lavoratore è ammesso al lavoro in esterno e quindi è operativo presso i laboratori Coopattiva, sempre a Modena ma fuori dall’Istituto carcerario. I detenuti lavorano sotto la supervisione costante di una Responsabile inserimenti lavorativi che crea un rapporto diretto tra Coopattiva, il carcere e le Imprese clienti. L’obiettivo del progetto punta infatti ben oltre l’occupazione temporanea: intende fornire competenze tecniche specifiche e capacità lavorative trasversali utili per il reinserimento nel mondo al termine della detenzione. Durante la visita, la delegazione UCID ha potuto visitare anche il laboratorio gastronomico della Cooperativa Sociale Eortè, attivo proprio a fianco del laboratorio di Coopattiva, all’interno del quale si producono tortellini, pasta fresca e prodotti secchi da forno.
Insieme per il reinserimento
Il progetto di Coopattiva si fonda sulla creazione di una rete sempre più solida e solidale tra Istituzioni, Imprese e Terzo settore, con l’intento di accompagnare le persone coinvolte ben oltre il periodo di detenzione, favorendone l’assunzione presso aziende del territorio interessate a sostenere una iniziativa come questa, ad elevato impatto sociale.
Coopattiva guarda al futuro con l’obiettivo di rendere il Laboratorio in carcere sostenibile, attraverso nuove commesse di lavoro che derivano dalla crescente sensibilizzazione degli imprenditori, anche grazie a momenti come la visita odierna.
Un appello alle imprese
“Il laboratorio Coopattiva è aperto tutte le mattine. Nei prossimi mesi puntiamo ad ampliare le ore di apertura del laboratorio – ha concluso il Direttore Sgarbi -. Con Coopattiva garantiamo da 40 anni un servizio da contoterzista di elevata qualità, con tempi certi e costi concorrenziali. Per questo Coopattiva fa appello a tutte le imprese per contribuire a rafforzare insieme questa possibilità di un futuro migliore per i detenuti di oggi e per gli uomini di nuovo liberi di domani”.