Ancora sulla sperimentazione animale
Etica della vita, una rubrica di Gabriele Semprebon
Gli animali, in particolare i modelli animali, sono utilizzati nella ricerca clinica sperimentale perché condividono con gli esseri umani molti aspetti biologici, consentendo di comprendere meglio i meccanismi delle malattie e valutare l’efficacia delle stesse terapie. Recentemente il grande farmacologo Silvio Garattini è tornato a rispolverare una questione estremamente delicata e importantissima nella ricerca farmacologica. Gli studi che vogliono mettere a punto un farmaco avvengono dapprima in vitro su modelli cellulari o molecolari, poi in vivo, prima su modelli animali e poi su persone sane e, successivamente, ammalate. In Italia, contrariamente agli altri Paesi europei e ignorando un regolamento europeo del 2010, la sperimentazione animale incontra tantissime difficoltà, sia per una pesante burocrazia sia per le pressioni continue delle organizzazioni animaliste. Queste difficoltà rallentano la ricerca impedendo anche la collaborazione con altri gruppi di ricerca, ovviamente extra italiani, facendo perdere al nostro Paese fondi europei interessanti per sviluppare molecole nuove e terapie all’avanguardia. La burocrazia, le pressioni di gruppi ideologici, le false idee sulle disattenzioni nei confronti degli animali, le incoerenze di chi non accetta questo tipo di trials ma poi utilizza ugualmente i farmaci frutto delle consuete fasi di sperimentazione che comprendono anche la fase di sperimentazione su animali, fanno retrocedere la sperimentazione italiana agli ultimi posti. Garattini sottolinea come gli stessi ricercatori hanno sviluppato miglioramenti tecnologici all’avanguardia per diminuire il numero di animali coinvolti, per eliminare la sofferenza degli esperimenti, per applicare ogni sorta di attenzione al benessere della cavia. “I politici devono rendersi conto che la ricerca è un investimento per la salute e gli ammalati non possono aspettare”. Secondo l’AIRC, la sperimentazione animale è un passaggio fondamentale per la sicurezza e la riduzione degli effetti collaterali dei trattamenti medici… usiamo saggezza e non alimentiamo fanatismi incoerenti.