Diario
Attualità, Chiesa
Pubblicato il Giugno 28, 2025

Diario missionario dal Brasile /12

Nella rubrica “Diario missionario dal Brasile” gli appunti di viaggio quotidiani inviati da don Antonio Dotti, direttore del Centro Missionario di Carpi, e da don Francesco Cavazzuti junior, in visita al Paese sudamericano insieme al vescovo Erio Castellucci, a Francesco Panigadi, direttore del Centro Missionario di Modena, e a un gruppo di volontari modenesi

 

Giorno 12 – São Gabriel de Cachoeira (Stato dell’Amazonas)

Questo è l’ultimo giorno pieno del nostro pellegrinaggio in Amazzonia.

La mattina la dedichiamo a conoscere la casa “Mamai Margarida” (la santa madre di don Bosco), creata dal vescovo salesiano Song Sui-Van qualche decennio fa, per accogliere bambini ragazzi e adulti diversamente abili. Queste persone, emarginate se non eliminate dalle loro famiglie perché ritenuti maledetti da Dio, trovano qui quella possibilità di esprimersi che è altrimenti loro negata.

La casa ne ospita una cinquantina. Diversi gli educatori e le educatrici coinvolte, in convenzione con l’amministrazione locale. Il metodo pedagogico applicato è quello montessoriano.

I ragazzi e le ragazze sono felici di incontrarci e balliamo con loro. Tanta “Alegria” (gioia)! Nel Vangelo, quando sordi, muti e ciechi cominciano a comunicare, è il segno che il Regno di Dio sta venendo. Qui sembra di vederlo arrivare.

Nel pomeriggio ci attende la processione per la solennità del Sacro Cuore di Gesù, molto venerata in Brasile. Ma prima c’è il tempo per l’ultimo bagno nel grande fiume.

La processione è una bella esperienza di popolo di Dio. La comunità non è numerosa ma esprime molto bene la sua Speranza, soprattutto attraverso tanti canti (anche “Santa Maria del Cammino”).

La messa è l’occasione per il vescovo Vanthuy di esprimere gratitudine verso don Erio e la nostra comitiva. Volendo vivere questo viaggio come pellegrini ci riconoscono di essere un segno dell’amore di Gesù per loro, dell’amicizia fraterna tra Chiese sorelle, che la persona di don Maurizio Setti rappresenta ed incarna. Per questo motivo ci riempiono di doni bellissimi e commoventi.

Il Vangelo è la parabola del figlio prodigo. Dal pensiero di don Erio: Nella vita cristiana non c’è differenza tra chi dà e chi riceve, dal cuore di Gesù (cioè la Sua compassione) impariamo ad accoglierci e stimarci.

La “comida” è accompagnata dai balli tipici, da un’accoglienza impareggiabile e dalla canzone “Nossa Vida è Missão”, che balliamo e cantiamo. Proviamo per la prima volta anche a mangiare le formiche fritte.

Ora mentre vi scrivo è scoppiata una bufera. Noi siamo al riparo ma la luce ancora non è stata ripristinata.

Ci salutiamo qui. Ci aspettano da domani tre giorni di voli per tornare a casa, anche se un pezzo del cuore lo abbiamo lasciato qui, nel cammino di questo popolo da cui abbiamo imparato tanto. A partire dalla loro ospitalità.

La parola “obrigado!” (grazie) dice molto dei legami che il Signore vuole che creiamo in questo mondo, per avvicinarlo a Lui.

Don Antonio Dotti

 

 

 

 

 

 

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