Nomine.
Attualità, Chiesa
Pubblicato il Luglio 5, 2025

Nomine. Mons. Thibault Verny è il nuovo presidente della Pontificia Commissione Tutela Minori

Da Papa Leone XIV continuità con Francesco nella lotta agli abusi nella chiesa

Vaticano, ottobre 2021: Papa Francesco con quattro vescovi francesi si raccoglie in preghiera silenziosa per le vittime degli abusi commessi da membri del clero – ph Vatican Media – Sir

Papa Leone XIV ha nominato nei giorni scorsi monsignor Thibault Verny nuovo presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, in sostituzione del cardinale cappuccino statunitense Seán Patrick O’Malley che ha raggiunto l’età di 80 anni. Verny metterà l’esperienza francese al servizio della Chiesa universale: presidente del Consiglio per la prevenzione e la lotta contro la pedofilia in seno alla Conferenza episcopale del proprio Paese fino allo scorso giugno, ha passato il testimone a monsignor Gérard Le Stang, vescovo di Amiens, eletto nel corso dell’ultima assemblea plenaria. Prima nell’arcidiocesi di Parigi e poi all’interno della Conferenza dei vescovi di Francia, Verny ha partecipato attivamente alla lotta contro gli abusi nella Chiesa, dedicandosi all’ascolto e all’accompagnamento delle vittime, nonché alla necessaria interazione con le autorità civili e giudiziarie. La nomina può essere interpretata come una forma di riconoscimento del lavoro svolto dalla Chiesa francese con l’istituzione della Ciase (Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa), fino alla pubblicazione del rapporto del suo presidente Jean Marc Sauvé, e all’istituzione dell’Inirr, istanza di riparazione e risarcimento. Nella prima intervista ai media vaticani mons. Verny ha confermato che le “priorità saranno quelle di proseguire il lavoro già presentato attraverso la relazione annuale, le iniziative nei Paesi che ne hanno bisogno e attraverso il progetto Memorare per sostenere le Chiese nell’accoglienza e nell’accompagnamento delle vittime”. Il lavoro svolto in Francia “mi ha permesso di ascoltare le vittime e di accompagnarle nel loro cammino, – ha dichiarato Verny – è stata un’esperienza decisiva. Ho anche avuto modo di lavorare con gli interlocutori della società civile, in particolare della giustizia, con i quali abbiamo potuto mettere a punto protocolli di lavoro che hanno permesso di stabilire una metodologia”.

In prospettiva mons. Verny ritiene fondamentale che all’interno della Pontificia Commissione per la tutela dei minori ci siano le vittime, i loro genitori ed i familiari che portano un’esperienza insostituibile, inoltre “mi sembra che dobbiamo continuare a implementare una mentalità, una cultura, all’interno delle Chiese per diffondere la protezione dei minori e far sì che diventi naturale, sia nella Chiesa, sia nelle famiglie e anche nella società”. Pur riconoscendo che nella chiesa “c’è la tentazione di voler parlare d’altro, di voler voltare pagina. Tuttavia, il lavoro di verità e di accompagnamento delle vittime deve continuare. La protezione dei minori rimane e sarà sempre un tema di attualità. È questa la condizione per cui il Vangelo sarà ascoltabile e credibile”.

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