Caso
Attualità, Mirandola
Pubblicato il Luglio 13, 2025

Caso AIMAG-HERA. Lettera aperta ai Consiglieri Comunali

Il documento porta la firma del Comitato "Carpi per la giustizia climatica e sociale"

 

Il caso AIMAG-HERA continua a far discutere la politica e le organizzazioni dei cittadini che si sono mobilitate sul tema della garanzia per assicurare la gestione pubblica dell’acqua. Nei prossimi giorni i Consigli Comunali dei 21 comuni che aderiscono ad AIMAG spa verranno chiamati a pronunciarsi in merito al “Progetto di rafforzamento della partnership industriale fra AIMAG S.p.A. ed HERA S.p.A. ed atti conseguenti – Acquisto di partecipazione indiretta nella Società Heracquamodena S.r.l. – Adempimenti ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. n. 175/2016 recante “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica”. Il primo sarà il Comune di Mirandola che ha indetto il Consiglio Comunale per oggi, 14 luglio.

Di seguito pubblichiamo la lettera-appello inviata a tutti i consiglieri e consigliere diffusa dal Comitato “Carpi per la giustizia climatica e sociale” con l’invito motivato da ragioni politiche ed etiche a respingere questo progetto che in realtà comporterà l’acquisizione del controllo esclusivo di AIMAG SpA da parte di HERA SpA.

C’HERA una volta AIMAG: tra privatizzazione e genocidio

Gentili Consigliere e Consiglieri,

scriviamo in merito all’imminente voto nei Consigli Comunali dei 21 Comuni soci di Aimag SpA relativo al “Progetto di rafforzamento della partnership industriale fra AIMAG S.p.A. ed HERA S.p.A. ed atti conseguenti – Acquisto di partecipazione indiretta nella Società Heracquamodena S.r.l. – Adempimenti ai sensi dell’art. 5 del D.Lgs. n. 175/2016 recante “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica” su cui sarete chiamati a esprimervi.

È ormai acclarato che questo progetto non è un rafforzamento della partnership tra le due multiutility ma l’acquisizione da parte di HERA SpA del controllo esclusivo di AIMAG SpA, come descritto nel provvedimento n. 31514 del 31/03/2025 dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – AGCM e come esplicitato nello schema di delibera che dovrete votare (sottoposto a inadeguata e carente consultazione pubblica) dove a pag. 13. si chiarisce che il governo industriale di AIMAG e dell’omonimo Gruppo sarà trasferito a HERA e che in forza di ciò AIMAG SpA sarà dunque da considerare come società controllata da HERA SpA.

Il nuovo assetto che emergerà, se la maggioranza dei Consigli Comunali esprimerà un voto favorevole, comporterà un aumento al 41% della quota azionaria detenuta da HERA, i Comuni passeranno dall’attuale 65% al 51% che non garantirà minimamente il controllo pubblico di AIMAG dato che questo accordo prevede anche un nuovo modello di CdA composto da 8 membri, 4 nominati dai Comuni e 4 da HERA a cui spetterà anche la nomina dell’Amministratore Delegato con privilegio di “casting vote”, ossia il suo voto varrà doppio, consentendo a HERA di avere sempre in pugno il CdA di AIMAG e quindi il controllo totale del governo industriale ossia di AIMAG.

Siamo di fronte a uno stravolgimento profondo e irreversibile, alla trasformazione della nostra multiutility in una controllata di HERA SpA, che ricordiamolo è un’azienda quotata in borsa il cui principale obiettivo è produrre dividendi. AIMAG rappresenta un prezioso patrimonio collettivo costruito negli anni con il denaro delle cittadine e dei cittadini e con le conoscenze e competenze delle nostre Amministrazioni Comunali, che gestisce servizi relativi a beni comuni (acqua, rifiuti ed energia) che afferiscono a diritti fondamentali che non dovrebbero essere affidati al controllo di un soggetto privato quotato in borsa che opera secondo logiche di profitto e di mercato. Siamo di fronte a una privatizzazione mascherata da “partnership industriale”, giustificata con difficoltà economico-patrimoniali, che pur essendo presenti non hanno intaccato la solidità e affidabilità dell’azienda, che si è scelto di risolvere percorrendo un’unica opzione con un unico partner, senza verificare altre possibilità: ripubblicizzazione in primis partendo dal servizio idrico integrato le cui concessioni scadono alla fine del 2027 (decisione che consentirebbe di rispettare l’esito dei referendum sull’acqua del 2011), ricerca di altri partner industriali che offrano condizioni migliori a partire dal mantenimento di un reale controllo pubblico.

Un’operazione opaca incoerente con quanto stabilito dalla dottrina e dalla giurisprudenza che sono concordi nel ritenere che ogni modifica significativa della compagine sociale, della governance o delle condizioni di gestione di un servizio pubblico comporti la necessità di una nuova procedura selettiva.

Si potrebbe dunque prefigurare un aggiramento del principio della concorrenza sostanziale con rischio di danno erariale per effetto dell’esclusione di offerte potenzialmente più vantaggiose (Corte dei Conti in merito a scelte che limitano l’accesso al mercato senza un’adeguata procedura comparativa, totalmente assente in questa vicenda).

C’è un ultimo aspetto che sentiamo l’urgenza di segnalarvi. Vi sono due fondi di investimento azionisti di HERA, BlackRock e Vanguard Group (cfr sito web HERA “Investitori Istituzionali”) che stanno investendo nel genocidio palestinese, come denunciato da Francesca Albanese Relatrice speciale delle nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967 nel suo ultimo rapporto dal titolo “Dall’economia di occupazione all’economia del genocidio”: «Queste entità finanziarie convogliano miliardi di dollari in buoni del tesoro e in società direttamente coinvolte nell’occupazione e nel genocidio di Israele». Questi fondi di investimento rappresentano una presenza ingombrante e imbarazzante, ancora di più ora che la nostra Regione, fortunatamente, ha deciso di interrompere qualunque rapporto con Israele e con il governo Netanyhau (su cui pende un mandato d’arresto della Corte penale internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità); consentire a HERA di acquisire il controllo esclusivo di AIMAG significa anche sostenere ulteriormente aziende che con i loro investimenti favoriscono le politiche genocidiarie del governo israeliano. Davvero volete contribuire a tutto ciò?

La decisione finale sull’operazione HERA-AIMAG spetta a voi, voi avete il potere di scelta, una scelta essenzialmente politica ed etica, che riguarda l’idea di futuro, di società e di diritti che si vuole costruire o smantellare.

Come cittadine e cittadini vi chiediamo pertanto di agire in nome dell’interesse collettivo e del diritto internazionale votando NO al “Progetto di rafforzamento della partnership industriale fra AIMAG S.p.A. ed HERA S.p.A.” e chiedendo che si apra un confronto vero sul futuro di AIMAG basato sulla partecipazione democratica e sulla tutela dei beni comuni in cui gli interessi delle collettività e dei territori interessati siano la priorità.

Carpi per la giustizia climatica e sociale – 13/07/2025

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