Eccidio Cibeno. Al via una nuova ricerca storica
Ghizzoni (Fondazione Fossoli): un atto che intendiamo riparatorio, in assenza della mancata sentenza dei tribunali
La lettura dei nomi delle 67 vittime da parte dei familiari
Questa mattina presso il Campo di Fossoli ha avuto luogo la cerimonia commemorativa per l’81° anniversario della strage del Poligono di Tiro di Cibeno. Il Prefetto Fabrizia Triolo, il sindaco di Carpi Riccardo Righi e la presidente della Fondazione Fossoli Manuela Ghizzoni hanno deposto le corone di alloro e reso omaggio alle vittime insieme alle numerose Autorità civili e militari presenti, e ai gonfaloni delle città e ai labari delle associazioni combattentistiche e partigiane. Ad aprire la cerimonia il momento religioso con la preghiera cattolica ed ebraica. La cerimonia è proseguita con la lettura dei 67 nomi delle vittime dell’eccidio affidata ai familiari e con il discorso della presidente della Fondazione Fossoli. Ghizzoni ha ricordato la conclusione degli interventi di restauro conservativo su tutta l’area del campo che ora consente una visita completa su tutta la sua superficie con nuovi particolari emersi durante i lavori. In conclusione del suo intervento la presidente Ghizzoni ha dato un annuncio importante: una nuova ricerca storica sulla Strage e sui 67 uomini vittime della follia nazifascista è stata affidata al prof. Paolo Pezzino, già docente di Storia contemporanea all’università di Pisa e massimo esperto di stragismo ad opera dei nazi-fascisti, tra l’altro presente alla cerimonia odierna “spinto anche dal desiderio di incontrare i familiari prima dell’avvio effettivo delle ricerche. Coordinerà gruppo di ricerca di sette professionisti, necessari per affrontare la complessità della Strage: le vittime erano di diverso orientamento politico, con differenti esperienze alle spalle, così come diversi erano stati i tempi e le motivazioni della scelta antifascista; della strage ignoriamo la reale motivazione scatenante e i criteri di compilazione della lista dei destinati alla morte; ne conosciamo invece i colpevoli carnefici, rimasti impuniti, e lo dico con rammarico e con senso di sconfitta come cittadina. Riponiamo molta fiducia – ha concluso Ghizzoni – sulle capacità di indagine del team di ricerca e sugli esiti ai quali approderà: un atto che intendiamo riparatorio, in assenza della mancata sentenza dei tribunali”.
Nel corso della mattinata è stato presentato il video “Storie di vite spezzate. I 67 martiri di Fossoli”, a cura della classe 2^ AC dell’ITIS Leonardo Da Vinci di Carpi, oltre a letture portate sul palco da una rappresentanza di studenti e studentesse delle classi 5^M e 5^ S dell’IIS Meucci di Carpi. Per il sindaco di Carpi, Riccardo Righi, intervenuto al termine della cerimonia “viviamo un tempo in cui la memoria non può più essere solo un dovere cerimoniale, ma un atto vivo, un’azione civile. Deve essere trasmessa, difesa, condivisa, interpretata. Perché ricordare non significa solo voltarsi indietro, ma decidere da che parte stare oggi. Significa costruire una città che rifiuta ogni forma di odio, di razzismo, di autoritarismo. Fare memoria vuol dire fare politica, nel senso più alto e nobile: costruire comunità, tenere insieme le differenze, dare voce a chi non ce l’ha. Oggi, mentre pronunciamo i nomi dei 67 Martiri, non stiamo solo commemorando. Stiamo rinnovando un patto: tra generazioni, tra passato e futuro, tra chi ha dato la vita e chi oggi ha la responsabilità di onorarla”.