Anche da Carpi arriva il “sì” all’accordo Aimag-Hera
Voti favorevoli di Pd e Carpi a Colori. Contrari Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Carpi Civica, mentre il presidente del Consiglio comunale, esponente di Avs, si è astenuto
Consiglio comunale di Carpi del 24 luglio 2025
Carpi, il comune che detiene la maggioranza delle azioni pubbliche di Aimag, si è pronunciato a favore dell’accordo Aimag-Hera. La votazione dei gruppi consigliari è avvenuta dopo cinque ore di Consiglio comunale, ieri sera, passata la mezzanotte: l’ordine del giorno è stato approvato con i voti favorevoli (13) di Pd e Carpi a Colori. Contrari quelli di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Carpi Civica, mentre il presidente del Consiglio comunale, esponente di Avs, si è astenuto. Dopo l’approvazione formale dell’accordo da parte di tutti i Consigli comunali (entro fine luglio), sarà necessario il via libera dell’Antitrust: la delibera sarà portata all’attenzione della Consob e della Corte dei Conti. Se il loro parere sarà positivo, si procederà a dare esecuzione all’accordo.
Il sindaco Riccardo Righi
“Questa è una seduta storica”, è stato il commento del sindaco Riccardo Righi, che ha introdotto la delibera, riconoscendo che “l’accordo rappresenta una scelta complessa ma al tempo stesso necessaria”. Righi ha poi ripercorso la situazione di Aimag dell’ultimo anno, “estremamente delicata, con un indebitamento che rendeva complicata anche una prospettiva di breve termine. Ora dobbiamo guardare al medio-lungo periodo”. Ha poi proseguito affermando che “la legge regionale prevede che alla prossima gara per l’acqua del 2028 possano concorrere solo per aziende di portata almeno regionale. Questo è stato l’elemento principale, insieme all’indebitamento, alla base della scelta di questa partnership industriale con Hera”. “Non si tratta di una ‘resa’ del pubblico ma anzi, una presa di coscienza di responsabilità politica. Quello che ci accingiamo a compiere non deve essere visto come un ‘passo indietro’, perché nostro compito sarà presidiare, indirizzare, vigilare sulle le scelte strategiche di una azienda, Aimag che è e resta un presidio essenziale per i nostri territori e anzi, la cessione del controllo si realizza proprio al fine di un rafforzamento che consentirà ad Aimag di operare con maggiore solidità e garantire prerogative per i Comuni soci, oltre alla possibilità di tornare a generare dividendi”. “Il mio, dunque, è un appello al senso politico e civico, perché questo accordo su cui siamo chiamati ad esprimerci, è stato oggetto di un lavoro impegnativo che ha visto impegnati, da oltre un anno, tutti i sindaci dei Comuni soci, al di là delle appartenenze politiche, animati da un solo obiettivo comune che è tutelare l’interesse delle proprie comunità”.
La votazione
Il voto ha visto a favore il Partito Democratico e Carpi a Colori, che hanno motivato il loro sì come una scelta responsabile, frutto di valutazioni nel merito dell’operazione e della fiducia riposta in chi ha condotto il percorso, sia sotto il profilo tecnico che politico. I gruppi hanno sottolineato l’importanza di non delegare le scelte, ma di esercitare fino in fondo il ruolo della politica, chiamata a vigilare e a fare la propria parte per tutelare qualità, lavoro e competenze. Alleanza Verdi e Sinistra ha scelto l’astensione, per tenere insieme le diverse sensibilità interne alla coalizione e in un’ottica di responsabilità nei confronti degli elettori, pur confermando il pieno sostegno al mandato del Sindaco Righi. Hanno espresso voto contrario tutti i gruppi di opposizione. Lega e Fratelli d’Italia hanno criticato l’operazione definendola una scelta irreversibile che indebolisce il potere contrattuale dei Comuni soci e mette a rischio il controllo pubblico, imputando la responsabilità alla precedente amministrazione. Carpi Civica ha ribadito la volontà di non legittimare un futuro che, a loro giudizio, allontana il patrimonio dei cittadini carpigiani e svuota l’azienda di centralità. Forza Italia ha espresso forti perplessità sulla possibilità effettiva di un dialogo alla pari con HERA, chiedendo che la nuova governance garantisca competenza e reale capacità di controllo sull’operato della società.
Cosa accade adesso
Con il voto di Carpi, ad oggi sono 10 i consigli comunali che si sono espressi favorevolmente all’operazione industriale, che prevede l’acquisizione da parte di AIMAG di una partecipazione del 45% della società Heracquamodena Srl e il conseguente aumento di capitale di HERA SpA nel perimetro societario della stessa AIMAG, dove la parte pubblica rimarrà titolare della maggioranza in assemblea detenendo il 51% della proprietà, mentre il governo industriale passerà ad HERA SpA attraverso un consiglio di amministrazione paritario, con doppio voto dell’amministratore in caso di stallo sulle scelte del gruppo. Sarà invece prerogativa pubblica quella della maggioranza dei collegi sindacali, organismi preposti al controllo finanziario sull’operato del gruppo. A tutela dell’interesse pubblico sono stati richiesti diversi pareri e consulenze legali, tra cui due affidati direttamente dai 21 comuni soci con carattere di terzietà e “pro veritate” di natura giuridica e finanziaria. A ulteriore garanzia per gli Enti Locali, la delibera consiliare ha carattere sospensivo fino ad espressione favorevole della Corte dei Conti e dell’AGCM.
AIMAG SpA entrerà a far parte del bilancio consolidato del gruppo HERA SpA, con un conseguente rafforzamento economico, finanziario e patrimoniale, potendo superare così alcuni limiti emersi dall’attuale piano industriale e prefigurando una maggior solidità per le sfide dei prossimi anni, a partire dalla futura gara per la gestione del servizio idrico integrato della Provincia di Modena. Infatti, con questa operazione, AIMAG SpA acquisisce una quota strategica di Heracquamodena Srl, nella quale HERA SpA ha conferito la propria gestione del ciclo idrico nella provincia di Modena, e potrà quindi partecipare alla gara per diventare gestore unico dell’intera rete provinciale. Il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti rimarrà invariato e lo stesso accordo prevede che questo ramo aziendale rimanga in pieno controllo dei soli soci pubblici.
Nei mesi precedenti, il progetto è stato accompagnato da momenti di approfondimento e confronto in sede istituzionale, pubblica e in diverse commissioni consiliari; sono stati svolti incontri con le rappresentanze sindacali e con le associazioni di categoria tutte.