Per una comunità più consapevole, progetto educativo del Canile di Carpi
Spunti per la riflessione e l’azione nel “Tempo del Creato”. “Dalla parte dei cani - Percorsi di Educazione Cinofila per la Comunità” è il progetto con cui il Gruppo Zoofilo Carpigiano, che gestisce il Canile di Carpi e Novi di Modena, partecipa al bando “Companion for life”. E’ possibile sostenerlo con il voto online
di Virginia Panzani
Ogni volta che Francesco d’Assisi “guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature. Egli entrava in comunicazione con tutto il creato, e predicava persino ai fiori e «li invitava a lodare e amare Iddio, come esseri dotati di ragione». (…) per lui qualsiasi creatura era una sorella, unita a lui con vincoli di affetto. Per questo si sentiva chiamato a prendersi cura di tutto ciò che esiste” (Papa Francesco, Enciclica Laudato si’, n. 11). Nel 2024-2025 ricorrono gli 800 anni dalla composizione del Cantico delle Creature.
Il “Tempo del Creato”, che durerà fino al 4 ottobre, festa di San Francesco, può offrire, tra molteplici spunti, l’opportunità per conoscere e sostenere le realtà locali impegnate con dedizione, grazie alla forza del volontariato, nella tutela e nella cura degli animali. Come il Gruppo Zoofilo Carpigiano (GZC), attivo da quasi settant’anni, che gestisce il Canile di Carpi e di Novi di Modena. Suo è il progetto “Dalla parte dei cani – Percorsi di Educazione Cinofila per la Comunità” che partecipa in questi giorni al bando “Companion for life”, con cui almo nature ha stanziato 45mila euro da ripartire tra sette progetti vincitori presentati da associazioni non profit che promuovono il benessere di cani e gatti.
Per sostenere il progetto del Gruppo Zoofilo Carpigiano basta veramente poco. E’ infatti possibile votarlo al seguente link: https://www.reintegrationeconomy.org/it/progetto/g-z-c-gruppo-zoofilo-carpigiano-odv/
Cosa si propone il progetto “Dalla parte dei cani”?
“La nostra proposta – fanno sapere dal Gruppo Zoofilo Carpigiano – prevede l’organizzazione di eventi pubblici, condotti da esperti di cinofilia, per favorire una più profonda comprensione dei cani, superando luoghi comuni e pregiudizi e promuovendo formazione e consapevolezza. Tutto questo è la base imprescindibile per instaurare con i nostri amici a quattro zampe relazioni non solo etologicamente sane ma felici”. Relazioni che il progetto si propone di tessere, in rete, fra il Canile, sempre più percepito come luogo di riferimento educativo, e le persone “di buona volontà” – che non mancano di certo nel nostro territorio -, con particolare attenzione ai più giovani. “Insieme possiamo costruire una comunità dove l’abbandono si riduca il più possibile e ogni cane trovi la famiglia che merita – sottolineano i volontari del Gruppo Zoofilo -. Questo è il futuro che possiamo scrivere grazie al vostro fondamentale aiuto”.
Più famiglie preparate, meno cani in Canile
Il Canile di Carpi accoglie ogni anno dagli 80 ai 100 cani. Ciascuno con la propria storia: molte volte segnata da abbandono o incuria, spesso da incomprensione, sempre comunque da disagio e da sofferenza. Oggi una parte consistente degli ospiti della struttura è costituita da molossi – come pitbull e amstaff – abbandonati o “rinunciati” a causa dell’emergere di problematiche comportamentali che i proprietari non riescono a gestire e che, non di rado, si potrebbero facilmente prevenire, in primis con un’adeguata conoscenza di queste razze. Verso i molossi sono oggi molto diffusi pregiudizi che rendono non facile, dopo l’abbandono, il loro reinserimento attraverso l’adozione. Anche su questo versante intende adoperarsi il progetto “Dalla parte dei cani” – che, ribadiamo, si può sostenere con il proprio voto online – puntando a fare cultura cinofila: dunque, per ribaltare, con un sorriso, lo slogan coniato dal Gruppo Zoofilo Carpigiano, “più famiglie preparate ad accogliere i cani, meno cani in canile”.
Una sublime fratellanza nella relazione
Concludiamo con un altro brano tratto dall’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco a dieci anni dalla pubblicazione. “Quando leggiamo nel Vangelo che Gesù parla degli uccelli e dice che «nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio» (Lc 12,6), saremo capaci di maltrattarli e far loro del male? Invito tutti i cristiani a esplicitare questa dimensione della propria conversione, permettendo che la forza e la luce della grazia ricevuta si estendano anche alla relazione con le altre creature e con il mondo che li circonda, e susciti quella sublime fratellanza con tutto il creato che San Francesco d’Assisi visse in maniera così luminosa” (LS n. 221).