Aimag-Hera, incertezza sugli sviluppi futuri
La Corte dei Conti ha bocciato l’accordo Aimag-Hera. Tra rivendicazioni e prudenze, l’obiettivo è tutelare il territorio
di Maria Silvia Cabri
È passata una settimana (ma pare molto più tempo) da quando, il 22 settembre scorso, è stata resa nota la deliberazione con cui la Corte dei Conti di Bologna ha espresso parere negativo sull’accordo di partenariato Aimag-Hera, che implicava la cessione del controllo esclusivo a favore della seconda. “I giudici contabili hanno rilevato che l’operazione (di acquisizione di una partecipazione indiretta nella società HeracquaModena Srl), presenta numerosi profili di criticità: dall’inadempimento dell’onere di motivazione analitica, al fatto che non sono state illustrate né valutate soluzioni alternative rispetto al rafforzamento della partnership con Hera. Dal rilievo che non è stata adeguatamente dimostrata la necessità dell’operazione per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente, alla carenza di elementi informativi sulla convenienza economica”. Inoltre, la Corte ha rilevato “l’assenza di una procedura di gara a doppio oggetto, come richiesto dalla normativa per le società miste pubblico- private, con conseguente compressione dei principi di concorrenza e trasparenza”. I giudici hanno valutato più in generale sfavorevolmente l’intero progetto presentato che, a loro avviso, determinerebbe una sostanziale modifica della governance societaria e della forma di gestione del servizio idrico integrato e produrrebbe, in definitiva, l’effetto di cedere la direzione e la gestione di una società a controllo pubblico (Aimag) ad un soggetto privato, Hera Spa.
I 19 sindaci favorevoli
In questa settimana tanto è stato scritto e detto: sul punto sono intervenuti praticamente tutti. Da parte loro, i 19 sindaci proponenti l’accordo (su 21 Comuni soci di Aimag, fatta dunque eccezione per Cavezzo e San Prospero che hanno invece espresso parere contrario) si stanno muovendo con cautela, in vista del prossimo incontro a inizio ottobre. “Stiamo approfondendo le indicazioni della Corte per tornare al tavolo con le società e valutare gli scenari che consentano di affrontare le criticità finanziarie e la prossima scadenza delle concessioni del servizio idrico e dei rifiuti, e di garantire un futuro solido all’azienda, salvaguardando pienamente l’interesse collettivo”. E sottolineano: “La prospettiva di perdere la gestione del servizio idrico, vero asset strategico, è concreta, così come lo sono le difficoltà di sostenere autonomamente gli ingenti investimenti richiesti da un mercato sempre più competitivo e regolamentato.