Demenza, quando la relazione è già una cura
Diagnosi di demenza in aumento. Per far fronte alle richieste assistenziali dei malati fondamentale il ruolo della famiglia
di Luigi Lamma
Un appello alla politica a mettersi in ascolto e ad agire prima che l’impatto delle patologie psichiatriche e neurodegenerative metta in crisi il delicato equilibrio tra bisogni e risorse su cui si regge il welfare. E’ questo uno dei messaggi più forti scaturito dal convegno che si è svolto a Carpi, lo scorso venerdì 26 settembre, promosso dalla parrocchia di Quartirolo, dall’associazione Avere Cura e dalla Fondazione Progetto per la Vita per il “dopo di noi”, insieme ad alcuni caregiver. Proprio dalle testimonianze di due caregiver, Cristina Rustichelli e Giancarlo Sogari, sono emerse l’intensità del vissuto quotidiano a livello di emozioni e di fatiche, e le criticità sul versante delle risposte assistenziali. Una realtà di cui è testimone anche don Antonio Dotti, che come parroco vive accanto alle famiglie, ascoltando e raccogliendo le richieste di aiuto, ma vede anche sbocciare in alcuni contesti risorse per la cura inimmaginabili, relazioni che si rinsaldano all’interno del nucleo familiare. Per don Dotti tutto questo è un segno di speranza, vedere tante persone che si interessano dell’altro, un’attuazione dell’ I Care di don Milani.