In Pasta: il valore delle relazioni
Da due anni e mezzo il laboratorio gastronomico di In Pasta Aps, che ha sede a Medolla, offre occasioni di crescita e di formazione a donne in difficoltà
di Virginia Panzani
E’ lo spazio laborioso e accogliente della cucina delle nostre nonne, con le loro ricette e specialità tipiche, che In Pasta, Associazione di promozione sociale (Aps), ha ricreato nella propria sede in via Calanca 2 a Medolla. Una realtà tutta al femminile, dove negli ambienti di lavoro – adiacenti il punto vendita al dettaglio – si producono pasta fresca e dolci da forno, offrendo occasioni di crescita e di formazione a donne che attraversano momenti di difficoltà. Il progetto è nato tre anni a mezzo fa da un’idea di Marilena Giglioli, che ha una lunga esperienza professionale gastronomica e che fa servizio nello staff cucina della Sagra di San Giacomo Roncole, e di Savio Malavasi, oggi presidente di In pasta Aps. “Ci siamo chiesti come potevamo fare ‘qualcosa’ di nostro rivolto alle persone in difficoltà – spiegano Marilena Giglioli, affiancata da Mireille Magri, che segue l’ambito amministrativo -. Subito abbiamo pensato di coinvolgere le donne, anche se gli uomini sono sempre i benvenuti – affermano con un sorriso -, e il settore gastronomico, con la sua varietà di mansioni e ricchezza di tradizione, ci è sembrato quello più adatto, data anche l’esperienza di Marilena nella gastronomia. Così, dopo aver parlato con le diverse cooperative e associazioni presenti sul territorio, si è costituita la nostra Aps che ha trovato sede a Medolla, in uno spazio già predisposto per lo svolgimento di attività alimentari”. Nel marzo 2023, In Pasta apre ed inizia ad accogliere le prime “signore”, come racconta Marina Bulgarelli, già educatrice dei gruppi giovanili parrocchiali di San Giacomo Roncole, che oggi si occupa, per lavoro, di sport sociali e, come volontaria, del coordinamento di In Pasta per i rapporti con gli enti locali e la partecipazione ai bandi: “Il primo anno è stato dedicato, per così dire, a strutturare il lavoro e ha visto all’opera volontarie che si riunivano non tanto, o non solo, per darsi da fare ed imparare, ma soprattutto con la voglia di stare insieme. Poi, piano piano in contatto con i Servizi Sociali e vari enti di formazione, abbiamo attivato i primi tirocini, a cui ne sono seguiti altri, per un totale, finora, di una quindicina”.
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