La speranza nella Bibbia e nella Divina Commedia
“Riflessioni sulla speranza tra la Bibbia e la Commedia di Dante”, il vescovo Erio Castellucci e il professor Luca Gherardi sono intervenuti all’incontro organizzato lo scorso 3 ottobre dalla parrocchia di Mirandola e dalla Comunità Masci San Francesco
di Virginia Panzani
Monsignor Erio Castellucci e il professor Luca Gherardi (foto Andrea Vanzini)
Era gremita la sala della comunità in via Posta a Mirandola nella serata dello scorso 3 ottobre per l’incontro “Riflessioni sulla speranza tra la Bibbia e la Commedia di Dante”, organizzato dalla parrocchia di Mirandola e dalla Comunità Masci San Francesco, a cui sono intervenuti il vescovo Erio Castellucci e il professor Luca Gherardi, dantista e insegnante di lettere al liceo Morandi di Finale Emilia. A dimostrazione del grande interesse per il tema proposto, in sintonia con quello del Giubileo 2025, e della stima per i due relatori.
Monsignor Castellucci ha esordito evidenziando come il contesto in cui si riflette oggi sul tema della speranza sia segnato da alcune gravi crisi concomitanti. Ne ha citate solo alcune, che comunque bastano a rendere la complessità del momento: crisi economico-finanziaria, crisi geopolitica, crisi migratoria, crisi ecologico-ambientale e crisi sanitaria – quest’ultima a partire dal covid. Il Vescovo ha tuttavia ricordato come i credenti in Cristo non possano accodarsi ai lamenti, alla rassegnazione, al “disarmo” e neppure limitarsi alle denunce. Da qui la prima delle citazioni del Nuovo Testamento su cui don Erio – che accennato al fatto che nella Bibbia la parola speranza ricorre 136 volte, 80 nell’Antico Testamento e 56 nel Nuovo Testamento – si è soffermato. Ovvero l’esortazione espressa da San Pietro nella sua prima lettera: siate “pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1Pt 3,15).
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