Azione Cattolica, in cammino verso l’unificazione
Nota della Presidenza AC di Carpi
A cura della presidenza AC Diocesi di Carpi
Alzi la mano chi davanti a un grande cambiamento non ha provato, almeno una volta, un po’ di frustrazione o addirittura delusione e ansia, o chi non ha mai pronunciato la fatidica frase “ma ce n’era proprio bisogno?”, “chi me l’ha fatto fare!” Eppure, ci sono cambiamenti ricchi di attesa, di entusiasmo: la maggiore età, esperienze desiderate di studio o lavoro all’estero, la costruzione di una vita insieme alla persona amata, … cambiamenti in cui tutto, o quasi, concorre ad una visione di costruzione. Altri cambiamenti invece ci affaticano e appesantiscono: traslocare verso una nuova casa, il dover cambiare lavoro, invecchiare, i cambiamenti inaspettati che l’esistenza porta, … giusto per citarne alcuni. Tutti questi eventi, però, hanno in comune alcuni fattori: il passaggio, il cambiamento più o meno radicale, la costruzione del futuro, la necessità di confronto con tante persone, la conoscenza, l’imprevedibilità.
La categoria del cambiamento
La costruzione della nuova diocesi rientra nella categoria del cambiamento, probabilmente quello più faticoso e dal futuro molto incerto, in cui ci è chiesto di abitarne la complessità. Questo cambiamento non è un restyling o una bizzarra richiesta di don Erio, ma “bisogna sempre cambiare perché cambiano i tempi, quello che è essenziale non cambia mai: l’annuncio di Gesù Cristo” (1): come ci ricorderebbe papa Francesco, è l’attivare processi, un incoraggiare la promozione del cambiamento e della crescita attraverso l’avvio di percorsi.




