Ombre sul futuro di Vantive – Gambro Dasco: i 500 lavoratori in stato di agitazione
"Ultimamente si è ricorso per 13 mesi su 17 al contratto di solidarietà per mantenere gli attuali livelli occupazionali, ma serve un progetto di rilancio produttivo"
Sede della Gambro-Vantive
“Da mesi aspettiamo risposte: vogliamo un piano industriale che dia garanzie sul futuro di Vantive”. Con questa dichiarazione i dirigenti sindacali di Filctem Cgil Modena, Femca Cisl Emilia Centrale e Uiltec e i rappresentanti sindacali unitari hanno annunciato l’apertura dello stato di agitazione alla Gambro-Vantive. Azienda simbolo del Distretto biomedicale, sita a Medolla sul confine con San Giacomo Roncole di Mirandola, nata nel 1962 col nome di Dasco, poi diventata Gambro nel 1987 e Baxter nel 2012, oggi questa realtà produttiva appartiene al colosso americano Vantive, detenuto dal fondo Carlyle. “Da mesi – spiegano dal sindacato – aspettiamo risposte: vogliamo un piano industriale che dia garanzie sul futuro di Vantive. Sono andate giù le vendite delle macchine dedicate alle terapie renali croniche, la produzione principale che garantiva i volumi più importanti del sito e fin qui Vantive non ha indicato di cosa si occuperanno nel medio periodo gli oltre 500 dipendenti dello stabilimento di Medolla. Questo stato di incertezza, che non vede attualmente alternative all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, è ormai diventato inaccettabile”. Ultimamente si è ricorso per 13 mesi su 17 al contratto di solidarietà per mantenere gli attuali livelli occupazionali, ma “serve un progetto di rilancio produttivo”. “L’obiettivo della mobilitazione – dicono all’unisono i sindacati – è portare Vantive al tavolo, per un confronto serio e costruttivo”.
Reazioni politiche
Ivano Barbieri, Segretario del Pd di Mirandola: “In una situazione economica generale così complicata e preoccupante con il crollo della produzione industriale, il calo delle esportazioni, l’aumento del costo dell’energia, i dazi applicati da Trump che appesantiscono l’andamento economico e commerciale del nostro paese, il distretto biomedicale di Mirandola ha bisogno di certezze, investimenti in ricerca e sviluppo, di innovazione dei prodotti e dei processi per continuare ad essere competitivo, per creare lavoro vero e buono e per dare un futuro a questo territorio.
Per questo condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori di Gambro-Vantive e dei sindacati per una proprietà silente e ferma da mesi sulle scelte strategiche per il futuro dell’azienda.
Serve un piano industriale di prospettiva che dia garanzia al futuro di Vantive, che preveda investimenti, che rilanci la produzione, stabilizzi e dia certezze ai lavoratori.
Esprimiamo quindi solidarietà ai lavoratori e alle rappresentanze sindacali che hanno aperto lo stato di agitazione. Chiediamo alla proprietà di essere imprenditore che ha a cuore l’azienda, investendo in nuovi progetti e sulle competenze dei propri dipendenti.
Chiediamo anche alle Istituzioni di essere parte attiva per favorire il superamento di questa preoccupante situazione e ricreare le condizioni per attraversare questo momento, per un rilancio di questa azienda, consapevoli che una crisi sarebbe molto grave per l’indotto e per tutto il distretto biomedicale mirandolese”.
Patto per il Nord Modena: “Esprimano piena solidarietà ai lavoratori della Gambro-Vantive di Medolla che hanno aperto lo stato di agitazione a fronte di una situazione di incertezza ormai insostenibile. Parliamo di una realtà simbolo del nostro territorio, parte della storia del distretto biomedicale modenese e di quel tessuto produttivo che ha garantito per decenni lavoro, innovazione e benessere a centinaia di famiglie. Oggi quella storia rischia di incrinarsi, e non possiamo permetterlo. Serve un’assunzione di responsabilità collettiva: l’azienda deve chiarire le proprie intenzioni e mettere in campo soluzioni concrete per il rilancio produttivo e la salvaguardia dei posti di lavoro; allo stesso tempo, le istituzioni — Comune, Regione e rappresentanze nazionali — devono attivarsi immediatamente per aprire un tavolo di confronto stabile, in grado di sostenere sia l’impresa nel suo percorso di riorganizzazione sia i lavoratori, che rappresentano il cuore di questo distretto. Noi siamo al fianco dei lavoratori e invitiamo tutti gli attori coinvolti a non limitarsi alle dichiarazioni di principio, ma a passare ai fatti. Difendere la Gambro-Vantive significa difendere un patrimonio industriale e umano che appartiene all’intera comunità modenese. Solo con un dialogo vero, basato su responsabilità e visione, si potrà dare un futuro a questa eccellenza e a chi, ogni giorno, la tiene in vita con il proprio lavoro”.




