Sanità Area nord Modena, Pd: “Soddisfazione per nuovo modello sanitario Area Carpi-Mirandola e inaugurazione reparto di Terapia semintensiva multidisciplinare”
Nota stampa dei segretari e delle segretarie PD dell’Area Nord
Quella di mercoledì è stata una giornata importante per il nostro territorio, un passo avanti importante per la salute e il futuro della nostra comunità: è stato presentato un programma di investimenti che mette al centro la costruzione del nuovo Ospedale di Carpi e il miglioramento del Santa Maria Bianca di Mirandola: due interventi strategici che rappresentano una nuova visione della sanità per l’Area Nord modenese.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Comuni, Regione Emilia-Romagna, Azienda USL di Modena, professionisti sanitari e rappresentanti del territorio, con un obiettivo chiaro: migliorare la qualità e l’efficienza delle cure, valorizzando le competenze di chi ogni giorno lavora al servizio della salute di tutte e di tutti.
Questo piano si inserisce in un più ampio percorso di integrazione e complementarità tra i presidi di Carpi e Mirandola: due strutture di pari livello, non in competizione ma complementari. Il nuovo ospedale di Carpi, sebbene ridimensionato rispetto il progetto iniziale, sarà più moderno ed efficiente, con funzioni specifiche che si integreranno con quelle del Santa Maria Bianca, che continuerà a essere un punto di riferimento fondamentale per l’Area Nord grazie anche agli investimenti già avviati. Tra questi, l’inaugurazione avvenuta oggi presso l’Ospedale di Mirandola della terapia semintensiva multidisciplinare dedicata alla gestione dei pazienti complessi e l’area di degenza di medicina a indirizzo cardiovascolare, con complessivamente otto nuovi posti letto. Avviata anche, nello stesso nosocomio, una nuova area diurna internistica, pensata per i pazienti che, dopo la dimissione, necessitano ancora di una rivalutazione clinica, perché pluripatologici e considerati ad alto rischio di re-ospedalizzazione. Non dimentichiamo nemmeno il supporto alla Fondazione Hospice San Martino, che deve continuare e a breve questo impegno vedrà la posa della prima pietra di un’altra opera strategica per il nostro sistema sanitario.
Non può esserci competizione tra i sistemi sanitari: devono essere integrati, complementari e non in sovrapposizione. Questa è la sfida che abbiamo scelto di affrontare insieme. Questo patto rappresenta un modello di collaborazione tra 13 Comuni e un esempio concreto di sanità pubblica integrata, partecipata e innovativa, che potrà essere replicato anche in altre realtà del territorio regionale. Un traguardo che non sarebbe stato possibile senza la cooperazione efficace tra Regione, dirigenti e operatori sanitari, amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni. A tutti loro va il nostro ringraziamento e il nostro apprezzamento.
Oggi più che mai crediamo che sostenere la sanità pubblica significhi investire nel benessere, nella sicurezza e nella giustizia sociale. La sanità cambia, si evolve, cambiano i bisogni dei cittadini: è nostro dovere adattare le strutture e i servizi per dare risposte concrete, attuali e di qualità.
Ora è previsto l’insediamento di un Gruppo di lavoro che definirà il progetto vero e proprio, la programmazione dei servizi sanitari che saranno in concreto contenuti all’interno dei due Ospedali. Questo territorio saprà lavorare insieme per far sì che ciò che ora sono linee di programma, si concretizzino e ne esca un disegno organico che proietti il Santa Maria Bianca verso il futuro, valorizzandone e rafforzandone tutte le potenzialità strutturali, tecnologiche e professionali. In questo disegno, occorre trovi concretizzazione anche la relazione fra l’Ospedale di Mirandola e il Distretto Biomedicale. Questa è la strada che vogliamo percorrere per tutelare e rafforzare il nostro sistema sanitario pubblico e universalistico.




