Quarto
Attualità, Campogalliano, Carpi, Novi di Modena, Soliera, Territorio
Pubblicato il Novembre 18, 2025

Quarto rapporto sull’azzardo legale nell’UTA: 45milioni di euro persi

Il documento è stato realizzato da Federconsumatori Modena nell’ambito del progetto “Un Argine all’azzardo”

Quarto rapporto sul gioco d’azzardo legdale dell’Unione Terre d’Argine

 

La raccolta complessiva dell’azzardo legale nel 2024 nei comuni dell’Unione Terre d’Argine è stimabile fra i 275 e i 277 milioni di euro, corrispondenti a 3.020 euro mediamente giocati da ogni residente maggiorenne (il dato medio provinciale ammonta a 2.770 euro). È quanto emerge dal quarto rapporto sull’azzardo legale nell’Unione delle Terre d’Argine a cura di Federconsumatori Modena, presentato nell’ambito del progetto “Un Argine all’azzardo” di contrasto ai rischi del gioco d’azzardo (promosso da Unione Terre d’Argine, Ausl, Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, Federconsumatori, Ceis, Centro sociale Papa Giovanni e Dedalo).

Dopo la contrazione del 2% del volume complessivamente giocato nei quattro comuni (Carpi, Soliera, Campogalliano, Novi di Modena) registrata nel 2023 (determinata dalla rilevante diminuzione delle giocate online nel comune di Carpi), nel 2024 si evidenzia una crescita della raccolta complessiva a livello unionale stimabile in +9 mln di € (+3,4% rispetto al 2023). Questa variazione è la sintesi di due dinamiche contrapposte che caratterizzano i due canali di raccolta nel complesso dei quattro comuni: di segno negativo (-8,8 mln di €, -5,4%) per quanto riguarda l’azzardo fisico (con una contrazione stimata di -8,4 mln di € nel comune di Carpi); di segno positivo (+17,8 mln di €, +17,3%) per l’azzardo da remoto (con una crescita che supera i 15 mln di € registrata nel comune di Carpi).

Il gambling fisico rappresenta il 56,2% del volume complessivo dell’azzardo unionale stimato per il 2024 (61,4% % nel 2023). L’elevata incidenza del canale di raccolta fisica risulta determinato dalle evidenze rilevate nel comune capo distretto, Carpi, dove solo il 38% del volume comunale deriva dal gambling online. Carpi, oltre a raccogliere poco meno del 70% dei residenti dell’Unione, rappresenta un polo di forte attrazione degli spostamenti quotidiani di persone e quindi di potenziali fruitori delle attività commerciali cittadine che offrono l’accesso all’azzardo. Carpi costituisce, inoltre, insieme a Sassuolo, la coppia di fulcri dell’azzardo provinciale. Le stime comunali evidenziano invece la prevalenza del gambling online, rispetto all’azzardo fisico, negli altri tre comuni dell’Unione Terre d’Argine. In particolare si evidenzia un’incidenza dei volumi online sulla raccolta complessiva che sfiora il 72% a Novi di Modena (pur essendo le giocate da remoto in forte contrazione assoluta rispetto al 2023: -3,5 mln) e a Soliera, dove l’incidenza della raccolta online nel 2024 supera il 63% (con una forte crescita dei volumi assoluti rispetto al 2023: +5 mln di €). Le perdite complessive (azzardo fisico e a distanza) per il 2024 nei quattro comuni analizzati sono stimabili in 45 milioni di euro. Nel 2024, nel territorio dell’Unione, sono stati venduti tagliandi del Gratta&Vinci per 22,8 milioni di euro (22,1 mln nel 2023, 20,6 mln nel 2022 e 23,6 mln di euro nel 2021) corrispondenti ad un valore pro capite, per residente maggiorenne, pari a 249,47 euro.

 

Nel dettaglio

Non sono poche le indagini a carattere nazionale, che restituiscono numeri imponenti, come i 157 miliardi “investiti” nel 2024 in azzardo da italiani ed italiane, ed i 23 miliardi persi. Molto più rare sono le analisi di dettaglio, comunali, unionali o provinciali. Sono rare, ma fondamentali, perché restituiscono la concretezza dei problemi che ci consegna l’abnorme crescita dell’azzardo in Italia; un caso europeo, se non mondiale, con l’incremento del 42,5% tra il 2019 ed il 2024.

 

I numeri dell’Unione Terre d’Argine. Superati i 3.000 euro per maggiorenne.

Sono 85 i luoghi dove sono attive slot machines e altri apparecchi da azzardo. Il 70% è a Carpi, ma è Campogalliano che, in rapporto alla popolazione, ha il numero maggiore di esercizi con slot. Tra gli 85 luoghi, sono 7 le sale videolottery, 30 le rivendite tabacchi e ricevitorie del lotto, 41 i bar che ospitano le slot. A questi vanno aggiunti centinaia di luoghi, edicole, bar, negozi, dove sono disponibili i Gratta & Vinci. Le Terre d’Argine sorpassano Modena e il Distretto ceramico per quanto riguarda le slot nelle rivendite tabacchi e le ricevitorie del lotto. Più contenuti i numeri dei bar con slot, dove le Terre d’Argine sono agli ultimi posti. Nell’Unione Terre d’Argine, la raccolta complessiva dell’azzardo nel 2024 è stimabile tra 275 e 277 milioni di euro, in crescita del 3,4% sull’anno precedente. Le perdite ammontano a 45 milioni, in lieve arretramento rispetto al 2023. Ogni cittadino maggiorenne delle Terre d’Argine ha giocato, in ogni tipo di azzardo legale, 3.020 euro. Una cifra superiore del 9% al dato provinciale, ma che a Carpi raggiunge i 3.400 euro. Va però ricordato che Carpi è un polo d’attrazione sia per gli altri comuni dell’Unione, che per quelli reggiani più vicini e per la Bassa modenese.

 

Ancora anomalie nell’online. L’online identifica la residenza del giocatore. Nel 2023 si era registrato un forte calo del giocato online a Carpi, con 20 milioni in meno (-23%). Contemporaneamente si era notata una crescita di 6 milioni complessivi a Soliera e Novi, cresciuta quest’ultima del 35%. Nel 2024 Carpi e Novi tornano sostanzialmente ai livelli precedenti, con + 15,5 milioni e -3,3 milioni. Mentre Campogalliano da tre anni registra gli stessi numeri, il saliscendi tra Carpi e Novi acuisce i dubbi sulla natura dei capitali investiti. Carpi, dal 2019, ha visto una crescita dell’azzardo online del 183%. Significativa la crescita di Soliera, con + 5,5 milioni giocati, ed il primo posto nel giocato pro capite nell’Unione in questa classifica, con 1.737 euro. Tutti numeri che devono essere rapportati ai giocatori effettivi, stimati essere 4.500 nell’Unione, con giocate medie vicine ai 27.000 euro all’anno. Infine, nell’Unione Terre d’Argine quasi la metà dei 121 milioni passati attraverso il remoto, viene scommesso nelle slot online, un quarto nei giochi da casinò, il 14% nelle scommesse sportive. Il Betting Exchange, formula opaca, spesso accostata all’illegalità, è appena al 4%.

 

Il gioco fisico nell’Unione Terre d’Argine. Mentre l’azzardo da remoto, su pc e cellulari, cresce in un anno del 17,3%, cala del 5,4% l’azzardo fisico. Un arretramento tutto concentrato su Carpi, dove arretra di 8,4 milioni di euro, rispetto ad un calo complessivo di 8,8 milioni. A differenza del dato nazionale, pur restando prevalente, l’azzardo fisico scende al 56,2% del complessivo, contro il 61,4% del 2023 (nel 2019 il gioco fisico, nelle Terre d’Argine, rappresentava l’80,8% del giocato complessivo).

Il caso Gratta&Vinci. Il Gratta&Vinci, esploso nel biennio del Covid con la chiusura delle sale, ha raggiunto nell’Unione Terre d’Argine i 22,8 milioni di euro, corrispondenti a 250 euro per residente maggiorenne, ed almeno 50 “grattini” all’anno a testa. Ipotizzando che “gratti” il 10% della popolazione, si raggiungono i 500 tagliandi per giocatore, un dato anch’esso medio. Campogalliano ha i dati più pesanti, 428 euro per abitante, probabilmente trai primi comuni in Italia. Il dato è giustificato dalla presenza di due strutture autostradali nel territorio comunale, ma stupisce la crescita del 54% sul 2019. Anche Novi cresce, nello stesso periodo, del 50%, mentre Soliera è al 28% e Carpi si ferma al 23%. Il Gratta&Vinci è diffuso in particolare tra le persone con reddito medio e basso, in prevalenza donne; tante le pensionate, ma anche tante le ragazze, anche minori, che favoriscono i tagli più bassi.

 

I ragazzi e le ragazze delle Terre d’Argine. Nel 2024 sono stati interpellati attraverso due indagini di Federconsumatori dedicate ad adolescenti e ragazzi, concentrate sull’azzardo, ma non solo. “Il grande gioco della Rete” è stata un’occasione importante, che ha fornito numeri preoccupanti, confermati da indagini successive svolte in altre parti della provincia. Uno su sette ha problemi di solitudine, di isolamento, con varia intensità. Molti sono coscienti di avere un problema di dipendenza dagli strumenti elettronici, e chiedono aiuto. Gli stimoli all’azzardo sono infiniti, a partire dalla dilagante pubblicità. Sempre uno su sette, ma non gli stessi, hanno un rapporto frequente con l’azzardo, anche quando minorenni. Spesso sono i familiari, padri e fratelli in particolare, ad “iniziare” all’azzardo i ragazzi e le ragazze. A breve verrà presentata un’indagine dedicata ai genitori, e alla percezione che hanno rispetto ai rischi dell’azzardo.

 

Le dichiarazioni: 

«L’azzardo nelle Terre d’Argine torna a crescere, dopo che nel 2023 si era registrato un importante arretramento – commentano Marzio Govoni, presidente Federconsumatori Modena e Massimiliano Vigarani, statistico che ha curato il rapporto – Una crescita portata essenzialmente dall’azzardo online, che si attesta ad un +17%, con numeri pesanti a Carpi e Soliera. Allo stesso tempo arretra di poco il gioco fisico, le slot in particolare. Fenomeni che esaminiamo ed approfondiamo nel quarto rapporto sull’azzardo nelle Terre d’Argine, territorio che ha fatto da apripista, in Italia, nelle analisi sull’azzardo territoriale. Rapporto che anche quest’anno dedichiamo ai più giovani, sempre più coinvolti nell’azzardo, come hanno bene illustrato le due indagini su di loro, presentate nel 2024. Purtroppo ci muoviamo in un contesto pericoloso; dilaga l’illegale pubblicità dell’azzardo, soprattutto nel mondo sportivo, anche grazie a cattivi maestri. Allo stesso tempo sembra essere prossimo il superamento, per via legislativa, del ruolo delle amministrazioni locali nel tentativo di contenere gli effetti dell’azzardo. Non più limiti d’orario, non più distanze obbligatorie delle sale gioco da scuole e luoghi di aggregazione, maggiori libertà di insediamento dell’azzardo ovunque. Siamo certi che dalle Terre d’Argine si alzeranno tante voci contro questa possibilità».

 

«I numeri che emergono dal nuovo rapporto sull’azzardo nel nostro territorio non possono lasciarci indifferenti – dice Tamara Calzolari, assessora alle Politiche Sociali del comune di Carpi – La crescita complessiva delle giocate, e in particolare dell’online, è un segnale di fragilità sociale che tocca da vicino tante famiglie. Non è solo una questione economica: dietro ogni euro giocato c’è spesso una persona sola e fragile, una dipendenza che nasce da una sofferenza. Come Unione delle Terre d’Argine continueremo a investire in prevenzione, informazione e sostegno alle persone e alle famiglie, perché il gioco d’azzardo non è un fenomeno neutro: è un fattore di impoverimento e un rischio per la coesione sociale della nostra comunità».

 

«Il progetto “Un Argine all’Azzardo” prosegue con diverse iniziative – afferma Valeria Lodi del Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, coordinatrice del progetto – In questo periodo, stanno partendo gli incontri di formazione nelle scuole secondarie di secondo grado sia rivolti agli studenti che agli insegnanti: è previsto infatti un corso di formazione dedicato al personale docente il prossimo 4 dicembre e a seguire, nei prossimi mesi, non mancheranno anche incontri di formazione e sensibilizzazione per genitori, nonni e allenatori sportivi».

«Nell’ambito degli interventi del piano regionale per il gioco d’azzardo – sottolinea il dottor Massimo Bigarelli, Direttore della Struttura complessa Dipendenze Patologiche dell’Area Nord – il Servizio Dipendenze Patologiche del Distretto di Carpi assiste 38 utenti, di cui 31 uomini e 7 donne, e 6 famiglie, assistite anche grazie ai punti d’ascolto e ai gruppi. Tra le numerose attività poste in essere anche grazie alla stretta collaborazione con il Terzo settore e l’Unione Terre d’argine, vi sono programmi psico-socio riabilitativi, come trattamenti psicologici, socio-educativi, medico-farmacologici e comunitari, gruppi per giocatori e loro famigliari e lo Sportello contro il sovraindebitamento».

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