Accordo tra Ausl di Modena e Medici di medicina generale sulle prescrizioni
Appropriatezza la parola chiave
di Maria Silvia Cabri
“Appropriatezza” è il termine chiave su cui ruota l’accordo stipulato dall’Ausl di Modena e i Medici di medicina generale, rappresentati dalla Fimmg (Federazione italiana Medici di medicina generale), per promuovere – appunto l’appropriatezza delle prescrizioni di prestazioni specialistiche e diagnostiche. In base all’accordo, dal 1° ottobre 2025 al 30 settembre 2026, i medici che manterranno il numero di esami specialistici prescritti entro una certa soglia rispetto alle prescrizioni del 2024 riceveranno, nell’ambito di fondi che erano già a loro destinati, 1,2 euro per ogni assistito all’anno. L’accordo riguarda dodici tipologie di prestazioni, tra cui visite di chirurgia vascolare, dermatologia, fisiatria, gastroenterologia, oculistica, otorinolaringoiatria, pneumologia, urologia, Tac, risonanze magnetiche, gastroscopie e colonscopie. “Dobbiamo garantire un uso responsabile delle risorse sanitarie che oggi più che mai sono sottodimensionate rispetto alla domanda – afferma il direttore generale dell’Ausl di Modena Mattia Altini –. Per questo, mentre ci impegniamo a garantire l’offerta ai nostri cittadini, abbiamo anche il dovere di assicurarci che queste prestazioni vadano alle persone giuste, cioè ai pazienti che he hanno davvero bisogno, perché ogni esame inappropriato viene tolto a qualcuno che invece ne avrebbe necessità”.
Pro e contro
L’accordo siglato a livello provinciale con l’Ausl di Modena ha sollevato molte polemiche e posizioni contrastanti.




