Consorzio della Bonifica Burana: le nuove opere per la sicurezza idraulica e la valorizzazione del territorio
Vincenzi: “Oltre il 90% degli interventi sono stati già completati”. Dal 10 al 13 votazioni per il rinnovo del CdA
da sinistra Francesco Vincenzi e Cinalberto Bertozzi
Sono oltre 230 i milioni di euro investititi per la sicurezza idraulica (i fondi sono stati messi a disposizione dal Pnrr e dalla Regione), negli ultimi cinque anni, dal Consorzio della Bonifica Burana che ha il difficile compito di difendere dagli allagamenti il grande territorio di pianura racchiuso tra gli argini dei fiumi Po, Secchia, Panaro e Samoggia, dalle problematiche di dissesto idrogeologico, ma anche dalle sempre più frequenti siccità. Questi, in sintesi, i complessi compiti del Consorzio della Bonifica Burana, in un territorio tanto economicamente avanzato quanto fragile. Alla vigilia del quinto anniversario dell’alluvione di Nonantola, il Consorzio ha fatto il punto sugli interventi in corso finanziati con i fondi Pnrr. Più di 162 milioni le risorse stanziate per salvaguardare e valorizzare il nostro territorio. Interventi come l’ammodernamento delle canalette irrigue di Nonantola e Ravarino, la riqualificazione del nodo della Fossalta e del distretto di Sabbioncello sono arrivati a collaudo, mentre il nuovo impianto Cavaliera, del valore di 68 milioni di euro, sta per concludersi. Il Consorzio traccia così un bilancio dei principali lavori che lo hanno impegnato negli ultimi cinque anni, a ridosso delle elezioni del nuovo Consiglio di amministrazione: dal 10 al 13 dicembre sono infatti in programma le elezioni per il rinnovo dei vertici che rimarranno in carica per il prossimo quinquennio
“Il Consorzio Burana è stato sottoposto ad uno sforzo straordinario per l’attuazione di un piano di opere di tale portata secondo un cronoprogramma stringente di cui beneficerà il territorio sia in termini di difesa dal rischio idraulico che di capacità irrigua – dichiara il presidente dell’Ente Francesco Vincenzi -. La visione delineata in fase progettuale ha trovato concretezza nella fase realizzativa durante la quale l’Ente ha dato prova di grande capacità interdisciplinare garantendo una risposta concreta e lungimirante fondamento della vivibilità e della valorizzazione economica del territorio”.
Il Direttore Generale, Ing. Cinalberto Bertozzi aggiunge: “Abbiamo lavorato anche in condizioni proibitive, ad esempio per la realizzazione del Cavaliera abbiamo dovuto sopportare piene del fiume Po importanti che hanno creato problematiche operative. Basti pensare che il fiume in prossimità del cantiere può arrivare a 16 metri sul livello del mare, i terreni circostanti area di cantiere sono a 6/7 metri s.l.m; ciononostante siamo stati in grado di recuperare e accelerare restando fedeli al cronoprogramma dettato dall’UE. Per quanto riguarda gli altri interventi, nonostante gli inevitabili disagi dettati dalla realizzazione di opere di tale portata, siamo riusciti a non interrompere mai la campagna irrigua gettando le basi per l’implementazione di tecnologie di automazione e conservazione di acqua che saranno fondamentali per il risparmio idrico in futuro”.




