Media. Mons. Castellucci nella sede di Avvenire a Milano
Il vescovo Erio ha celebrato la messa in preparazione al Natale per tutto il personale
E’ stato il vescovo Erio Castellucci, in qualità di vicepresidente della CEI, a presiedere quest’anno la messa in preparazione al Natale presso la sede di Avvenire a Milano. Ad accogliere mons. Castellucci, mercoledì 17 dicembre, il direttore Marco Girardo, il direttore generale Alessandro Belloli, giornalisti e impiegati, presente anche una delegazione di RadioInBlu2000 e Tv2000 con il direttore Vincenzo Morgante. Nell’omelia il Vescovo ha commentato il passo evangelico della genealogia di Gesù, cogliendo nella lunga lista di nomi diverse sfumature e attualizzazioni tanto che in conclusione ha affermato “che strano album di famiglia è la nostra epoca! Dopo tante pagine tragiche, di guerre e sopraffazioni di ogni sorta, di dittature sanguinose e distruzioni di massa, speravamo con il nuovo millennio nella prevalenza di quieti ritratti di famiglia, primi piani sereni, panorami distesi. Invece di nuovo intrighi, iniquità, disprezzo dei poveri e degli ultimi. La genealogia è sempre quella: non è immacolata, deve essere salvata”. Rivolgendosi poi a tutti i giornalisti di Avvenire ha avuto parole di apprezzamento per la qualità dell’informazione prodotta che si distingue nel panorama mediatico nazionale, perchè “con il vostro lavoro sfogliate quotidianamente le pagine di un mondo complesso e difficile, cercando di spiegare quanto accade e illuminando anche le pagine belle che ci sono”. Al termine della messa il saluto del direttore Girardo che ha ringraziato Castellucci per l’apprezzamento e l’incoraggiamento a proseguire sulla strada di una costante ricerca della verità, mai posseduta a priori. E’ seguito un breve scambio di auguri nella sala riunioni dove è presente la prima pagina dell’Avvenire d’Italia che ricorda il martirio del Beato Odoardo Focherini che del quotidiano dei cattolici era stato corrispondente negli anni giovanili ed era l’Amministratore quando venne arrestato nel marzo del 1944.
L.L.




