Natale. Il vescovo Castellucci in Cattedrale a Carpi
La nascita e la vita di Gesù sono la buona notizia del Vangelo dove noi siamo attori e non solo spettatori
Questa mattina il vescovo Erio Castellucci ha presieduto la messa del giorno di Natale in Cattedrale a Carpi, hanno concelebrato il vicario generale mons. Gildo Manicardi, il parroco don Massimo Dotti e il canonico mons. Rino Bottecchi. Ad accompagnare la liturgia la Scuola Cantorum della Cattedrale. Nell’omelia il vescovo Erio per spiegare il contesto in cui si è realizzato l’annuncio del Prologo di San Giovanni “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” ha giocato sulle differenze tra commedia, tragedia e dramma. Non si può parlare di commedia perchè “Dio non fa finta di diventare uomo, ma prende un’esistenza umana autentica” come ha sancito il Concilio di Nicea 1700 anni fa. Poi non è nemmeno tragedia perchè di fronte al destino inevitabile che aveva già decretato la fine del protagonista “Gesù invece non ha a che fare con un destino cieco, ma con un Padre misericordioso”. Allora forse si tratta di un dramma? La storia di Gesù ha dei tratti drammatici, segnati da conflitti evidenti e inattesi, ma “è un dramma che trasmette una buona notizia, continua Giovanni, ‘a quanti lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio’. Siamo noi”. Dunque, ha concluso mons. Castellucci, siamo figli di Dio, partecipiamo della vita di Cristo. Tristezze e gioie diventano esperienze di Vangelo, un lieto annuncio, vittoria della vita sulla morte. A patto che abbiamo coraggio di essere attori e non solo spettatori del Vangelo di Gesù.
Qui puoi ascoltare l’omelia




