Nella festa della Santa Famiglia, il ricordo del martirio del Beato Focherini
Mons. Manicardi ha aggiornato sugli sviluppi dell'iniziativa di realizzare un momumento dedicato a Odoardo, da collocare a lato della Cattedrale
Monsignor Gildo Manicardi (ph. Nicola Catellani)
Nel corso della celebrazione eucaristica per la chiusura del Giubileo della Speranza è stato ricordato l’81° anniversario del martirio del Beato Odoardo Focherini (Hersbruck, 27 dicembre 1944). La festa della Santa Famiglia, insieme al ricordo che la liturgia propone della strage degli Innocenti hanno offerto il riferimento ideale per l’intervento del vicario generale mons. Gildo Manicardi che nella dimensione coniugale e nell’unione di intenti e di fede con la moglie Maria Marchesi ha evidenziato un tratto peculiare della santità di Odoardo Focherini. A distanza di un anno dall’annuncio da parte dei Sindaci di Carpi e di Mirandola, e delle Fondazioni di Carpi e di Mirandola in merito alla disponibilità di accogliere il suggerimento della Diocesi per la realizzazione, da parte di tutta la società civile, di un monumento dedicato a Odoardo, da collocare a lato della Cattedrale, mons. Manicardi ha aggiornato sullo stato di avanzamento, sugli sviluppi dell’iniziativa e sull’impegno a proseguire l’iter operativo del progetto nella sua versione integrale.
Di seguito il testo dell’intervento di mons. Gildo Manicardi pronunciato ieri in Cattedrale al termine della celebrazione eucaristica per la chiusura del Giubileo della Speranza.
Carissimo Arcivescovo Erio, carissima Paola e gli altri membri della famiglia Focherini, amici e stimate amiche!
Il Martire Odoardo Focherini può aiutarci a chiudere l’Anno Santo carpigiano dei Pellegrini della speranza. Il campo di concentramento dove Odoardo ha vissuto, penso in particolare a Fossoli, non fu solo segnato da una violenza estrema, ma divenne anche il luogo dove alcuni vissero la radicalità della speranza, la virtù che può rasserenarci in base a qualcosa di non ancora presente.
La speranza di Odoardo fu di rivedere la moglie e di avere la forza per sostenere il dolore che le scelte evangeliche, fin dall’inizio condivise con lei, arrecavano ai figli e a loro stessi. Nella forza dello Spirito Santo a poco a poco si fece largo in lui la speranza che il sacrificio – soprattutto quello dei figli – fosse trasformato dal Signore in un tesoro di grazia positiva per molti. Diverse lettere a Maria parlano di questa arditissima prospettiva.
Nella festa della Santa Famiglia e dei Santi bambini innocenti uccisi da Erode ci apre il cuore una lettera in cui traspaiono la spiritualità eroica di Odoardo e l’accompagnamento della moglie Maria. Leggo la Lettera scritta probabilmente poco prima del trasferimento da Fossoli a Bolzano (settembre 1944).
Carissima Maria, il pensiero di te e dei nostri figli mi è sempre presente e mi accompagna in ogni momento della giornata. Non c’è istante in cui io non vi senta vicini, come se foste accanto a me. Sono tranquillo e sereno. Ho fatto quello che la mia coscienza mi dettava e, se il Signore mi chiede questo sacrificio, vuol dire che mi darà anche la forza per sostenerlo.
Penso a te, al tuo cuore così buono e così forte, e ringrazio Dio per il dono immenso che mi ha fatto nel darmi una sposa come te. Ti devo tutto: l’affetto, la pace, la gioia della famiglia, la lieta corona dei nostri figli. Bacia per me tutti i piccoli, uno ad uno. Di’ loro che il loro papà li ama immensamente e che ogni sua sofferenza è offerta per loro. Forse un giorno capiranno; se non subito, più avanti.
Non essere triste, Maria. Qualunque cosa accada, siamo nelle mani di Dio, e nessuno potrà separarci dall’amore che ci unisce in Lui. Prego molto per te, perché il Signore ti sostenga e ti dia la forza di crescere i nostri figli come abbiamo sempre desiderato: onesti, buoni, cristiani. Se non dovessi tornare, ricordati che ti ho voluto bene come non si può dire a parole, e che ti porto con me in ogni preghiera.
Il tuo Odoardo
Lo scorso anno, al termine della Eucaristia in memoria del martirio di Odoardo, i Sindaci di Carpi e di Mirandola e i Presidenti della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carpi e di quella di Mirandola – accogliendo una proposta della Diocesi, rimasta sempre in assiduo contatto con molti dei discendenti di Odoardo e di Maria – annunciarono che era prossimo a conclusione un procedimento iniziato nel 2019 per erigere un monumento a Odoardo nella sua città. Il progetto era stato quello di completare le statue dei Patroni presenti sulla facciata del Duomo, con l’immagine di un Santo carpigiano collocata nel giardino sul lato destro. Con ciò s’intendeva anche irrobustire il titolo di Piazza Martiri, ricordando che nel prolungamento della stessa, su corso Alberto Pio, si trova la casa dove visse la famiglia Focherini. Nell’occasione l’Avvocato Marco Vezzani – a nome la Fondazione Odoardo e Maria Focherini della Caritas diocesana – si impegnava a realizzare, in contemporanea al monumento, un patto cittadino per un’opera sociale destinata a sostenere giovani di diverse nazionalità, presenti attualmente in città, nel loro orientamento professionale adulto. S’intende così far vivere l’insegnamento di Odoardo contro le barriere tra i popoli, che dividono iniquamente le persone.
Nel corso dell’anno sono emerse, a sorpresa, alcune vivaci difficoltà nel vedere coinvolta nel monumento la figura della moglie Maria, con il disagio non meno forte di coloro che invece comprendono che il complesso monumentale può e forse deve onorare l’eroicità di entrambi gli sposi. Dopo alcuni anni in cui si era pensato a un monumento al solo Odoardo, qualcuno infatti aveva suggerito motivatamente di coinvolgere la moglie per rappresentare un “martirio condiviso” nel dolore nel vangelo.
Non è adesso il momento di indicare tempistiche e cronogrammi, ma è doveroso assicurare che l’attenzione all’iter proposto continua. Vorremmo sciogliere il complesso nodo psicologico che si è formato, perché la memoria cittadina ed ecclesiale di Odoardo, che onora e commuove tutti noi, giunga a felice conclusione condivisa e non diventi motivo permanente di tensione. Sic nos Deus adiuvet – ci aiuti il Signore.
Ermenegildo Manicardi,
Vicario Generale della Diocesi di Carpi
Il vescovo Erio Castellucci innanzi alla reliquia del Beato Odoardo Focherini (ph. Nicola Catellani)




