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Attualità, Carpi, Territorio
Pubblicato il Dicembre 29, 2025

Una cima…da 90

I nostri auguri a Dante Colli che oggi, 29 dicembre, compie 90 anni. Personalità pubblica poliedrica descritta dalle parole dell’amico Mauro D’Orazi

Dottor Dante Colli

 

di Mauro D’Orazi

 

L’amico Dante Colli compie oggi, 29 dicembre, 90 anni, ed è giusto e perfetto onorarlo come persona e per le tante cose di pregio che ha realizzato nella sua intensa vita. Devo innanzitutto però farmi una domanda: MA QUANTI DANTE COLLI HO CONOSCIUTO? Osservando la sua vita sembra impossibile che possiamo trovarci di fronte a una sola persona. Parlare di Dante è parlare di tanto, ma di tanto davvero… uomo d’azione… del fare concreto. Nel suo aspetto pubblico, certo una persona poliedrica, mai doma, piena di un’inesauribile e vitale energia… per progetti, azioni, opere, cose da realizzare con la sua presenza rassicurante e ferma. Un vero politico di razza, come oggi è ben difficile trovarne, alpinista, collezionista dei fumetti, scrittore e profondo conoscitore e studioso di cultura e di storia locale e per di più… a tempo perso…  anche farmacista.

Parlare di lui significa percepire chiaramente una visione umana e sociale di uomo di estrema ampiezza e di profonda valenza, dove fede e valori democratici e costituzionali si intrecciano e si completano virtuosamente. Ha ricoperto numerosi incarichi quale dirigente dell’Azione Cattolica Giovanile, collaborando in particolare con mons. Giuseppe Tassi. Ho conosciuto Dante nel 1975 quando ho cominciato da un lato a fare un po’ di politica (scegliendo chiaramente da che parte stare) e dall’altro, come responsabile dell’organizzazione delle sedute del Consiglio comunale, osservando la sua opera tenace e incisiva nei banchi della minoranza nel più alto consesso pubblico locale. Assieme a Pier Giuseppe Levoni, per tanti mandati, soni stati il contrafforte della Democrazia Cristiana di Carpi allo strapotere comunista che dal dopo guerra ha amministrato la nostra città. Una coppia ragguardevole che si è contrapposta con serietà, intelligenza e autorevolezza dai banchi del Consiglio comunale a una linea troppo spesso ideologica e intransigente che caratterizzava il PCI. Nel variegato ambito correntizio democristiano, Colli si collocava nell’area sociale di centro sinistra del partito nella solida e autorevole corrente di Forze Nuove capeggiata da Donat Cattin e che aveva, in sede locale, in Vittorino Carra il suo più alto esponente di prestigio nazionale. È stato eletto con un largo numero di preferenze per tre mandati dal 1965 al 1980  in consiglio comunale.

Nel suo ruolo di consigliere si è distinto per la sua tenace e attiva partecipazione accompagnata da interventi corposi e precisi, che demolivano con chirurgica efficacia le parti più ottusamente ideologiche dell’azione travolgente del locale PCI.

In sede di discussione del bilancio utilizzava i lunghi turni di notte per esaminare ogni aspetto delle proposte della maggioranza e su un ampio blocknotes.

Ma Colli non è stato solo uomo di opposizione e, quando il momento politico gliene ha offerto l’occasione, si è sempre dimostrato avveduto e capace amministratore della cosa pubblica. È stato presidente dell’Ospedale di Carpi; ha consolidato la struttura, rafforzato e ammodernato i reparti in un momento in cui (come sempre) la concorrenza del capoluogo era feroce; ha contribuito alla scelta di ottimi primari il cui nome è ancora, oggi dopo tanto tempo, nella memoria della gente. Una volta mi ha confidato: “Ho fatto tanto per l’ospedale con ampliamenti, aggiornamenti, scelte di valide persone; ho trascurato purtroppo solo l’aspetto esterno dell’edificio, che non ha un accesso di prestigio”. Questa frase mi è rimasta impressa, definiva in modo preciso la sua personalità che si basava sulle cose davvero importati della vita, evitando con decisione fronzoli, inutili lussi, sterili modi di apparire e in questo evidenziando una sua capigianità assolutamente atipica diametralmente opposta a quella dominate del sembrare… del far vedere a ogni costo. Colli non avrebbe mai potuto indossare un costoso vestito di Armani, venire in piazza con una potente Maserati, raccontare di un inutile viaggio alle Maldive o vantarsi di un ricco pranzo da Fini a Modena. Colli è anche stato vicepresidente della Cassa di Risparmio di Carpi in momenti economicamente delicati dove ha dato il suo apporto fattivo con la sua esperienza di imprenditore. Infatti prima ho scritto ironicamente che è stato anche… farmacista, che però di fatto è stata la sua attività lavorativa più evidente, più conosciuta dalla gente. La prima farmacia era stata gestita dal padre Carlo e aveva sede in piazza sotto il portico e poi trasferita di fronte allo stadio Cabassi. I tre figli Marina, Carlo e Anna e le nipoti Caterina, Chiara e Irene (con la terza e la quarta generazione) stanno continuando con forza e vigore l’attività consacrata a Mercurio.

Non possono poi essere assolutamente dimenticate le tre donne che lo hanno accompagnato nella vita: la moglie Lidia Bovi, imprenditrice titolare di un berrettificio, la sorella suor Caterina (anche lei laureata in farmacia) e la zia Sergia che lo affiancava nel lavoro dietro al banco. Aggiungo poi la dott.ssa Laura Martinelli che lo ha amorevolmente e pazientemente supportato durante le sue non rare assenze dovute ai tanti impegni extra farmacia.

Mi piace poi ricordare alcune sue altre grandi passioni, in primis l’alpinismo. Oltre ad aver scalato tutti i 3.000 mt delle Dolomiti, ha scritto una quindicina di dettagliate guide di montagna. Per questo suo impegno è stato presidente del Gruppo Italiano degli Scrittori di Montagna. Per le sue attività di diffusione della conoscenza della montagna, la città di Pozza di Fassa, dove ha una seconda casa da oltre 50 anni, gli ha conferito il prestigioso riconoscimento della cittadinanza onoraria.

C’è poi la grande passione per i fumetti con intere stanze piene di stupende raccolte. I suoi preferiti sono i grandi disegnatori e sceneggiatori della metà del secolo scorso.

Dante è molto amante del cinema, che segue con attenzione; i suoi film preferiti sono quelli di grandi avventure.  Se gli chiedi qual è il suo preferito, risponderà certamente… “Gunga Din!” Si tratta di un lontano lungometraggio del 1939 diretto e prodotto da George Stevens, ambientato nell’India coloniale e ha per protagonisti tre sergenti e Gunga Din, il portatore d’acqua, tratto dal poema omonimo scritto nel 1892 da Rudyard Kipling.

Chiudo questo complesso ritratto con l’esperienza del Circolo culturale e della Libreria IL PORTICO. Il tutto nacque nel 1975, quando un gruppo di una decina di cattolici illuminati decisero di dar vita a questa iniziativa che durerà una quarantina di anni. La libreria era appunto sotto il portico di Piazza, nel mezzanino superiore c’era la sede ufficiale del circolo che nel corso degli anni organizzo decine e decine di iniziative culturali: conferenze, convegni, presentazione libri, un periodico informativo, un fortunato concorso dedicato alla poesia dialettale “Poetar Padano”. Collegata a tali molteplici attività, Colli ebbe l’idea di pubblicare dei libri sulla tradizione della nostra città; nacque la fortunata serie CARPI DI IERI con circa trenta volumi pubblicati (oltre 10 mila pagine), ricchissime di splendide foto d’epoca e di preziose testimonianze dirette di un tempo che fu. La collana ha avuto un grande successo e i suoi libri sono stati per tanti anni un appuntamento atteso come intimo regalo di Natale per tanti carpigiani.

Dunque auguri di ogni bene, caro Dante, e grazie di tutto.

 

Il dottor Dante Colli con le figlie Anna, Marina, il figlio Carlo, e le nipoti Catertina e Irene

 

I sette farmacisti Colli, alla laurea della nipote Chiara

 

 

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