Giornata
Attualità, Carpi, Chiesa
Pubblicato il Dicembre 30, 2025

Giornata della pace, celebrazione interdiocesana a Carpi

Per la Giornata della pace 2026 celebrazione eucaristica interdiocesana presieduta dal vescovo Erio Castellucci giovedì 1° gennaio, alle 18, in Cattedrale a Carpi

Veglia per la pace tenutasi lo scorso 13 dicembre in Cattedrale a Carpi e organizzata dall’Agesci e dal Masci delle due Diocesi (Ph Nicola Catellani)

 

La Chiesa di Modena-Nonantola e la Chiesa di Carpi si preparano a celebrare la Giornata mondiale della pace 2026 con un momento di intensa preghiera e riflessione comunitaria. L’appuntamento è per giovedì 1° gennaio, alle 18, nella Cattedrale di Carpi, dove il vescovo Erio Castellucci presiederà la Santa Messa. La liturgia sarà anche l’occasione per ricordare il quinto anniversario dell’inizio del ministero di monsignor Castellucci alla guida della Diocesi di Carpi.

L’iniziativa è promossa dal Servizio interdiocesano di pastorale sociale e del lavoro, della custodia del creato, della giustizia e della pace, che accompagna la Chiesa locale nella lettura dei segni dei tempi e nell’impegno concreto per la promozione del bene comune.

“La pace sia con tutti voi. Verso una pace disarmata e disarmante” è il titolo del messaggio di Papa Leone XIV per la 59ª Giornata mondiale della pace, a richiamare un invito caro al Santo Padre fin dalle sue prime parole dopo l’elezione al soglio pontificio. Un tema a cui il vescovo Erio ha dedicato la sua lettera pastorale per l’anno 2025-2026 rivolta alle Chiese di Modena e di Carpi.

“La celebrazione del 1° gennaio a Carpi – spiega don Carlo Bellini, direttore del Servizio interdiocesano di pastorale sociale – intende offrire alla comunità ecclesiale e al territorio un’occasione per rinnovare l’impegno spirituale e sociale a favore della giustizia, della riconciliazione e della custodia del creato. In questo contesto, la Giornata della pace diventa non solo un momento celebrativo, ma anche un invito a trasformare i conflitti e le ferite della storia in percorsi di speranza”.

Il riferimento biblico che accompagna simbolicamente l’evento è tratto dal profeta Isaia, “Non impareranno più l’arte della guerra” (Is 2,3), insieme al richiamo a trasformare le armi in strumenti di vita e di bellezza. A questo si collega anche l’immagine dell’opera dell’artista mozambicano Gonçalo Mabunda, che, sottolinea don Bellini, “attraverso l’arte realizzata con armi dismesse, denuncia la brutalità della guerra e apre a una riflessione profonda sulla possibilità di redenzione e trasformazione. Uno spunto per riflettere che si propone così come un segno di comunione ecclesiale e un forte appello alla pace – conclude – rivolto a credenti e non credenti all’inizio di un nuovo anno che chiede responsabilità, dialogo e impegno condiviso”.

Il Servizio interdiocesano di pastorale sociale e del lavoro, custodia del creato, giustizia e pace collabora allo svolgimento della Marcia della Pace a Modena il 1° gennaio. Ritrovo alle 15, al Parco Novi Sad, dove interverrà anche il vescovo Erio Castellucci.

 

 

 

 

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