Luoghi
Attualità, Il Settimanale
Pubblicato il Marzo 9, 2022

Luoghi della memoria: trovare insieme una via di pace

L’appello dei cinque maggiori Luoghi della memoria italiani. A Carpi l’intervento del presidente della Fondazione Fossoli Pierluigi Castagnetti.

di Pierluigi Castagnetti, presidente della Fondazione Fossoli

 

 

La guerra non risolve nulla

In questo momento in ognuno dei cinque maggiori luoghi della memoria italiani – Fossoli, Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema e Casa Cervi – si sta svolgendo un incontro che vuole essere un rito di implorazione: cessino le armi, cessi questa guerra terribile, ci si riunisca intorno a un tavolo e si costruisca, si costruisca una condizione di pace ragionevole.

Noi non abbiamo autorevolezza particolare, ma rappresentiamo l’autorità delle vittime che siamo chiamati a rappresentare. E’ la nostra sola forza che ci fa dire una parola di verità: la guerra non risolve mai alcun problema. La guerra si fa per uccidere, per uccidere e far soffrire, e finisce quando si è raggiunto l’obiettivo prefigurato: quante vittime, quante vedove, quanti orfani, quante tonnellate di macerie, quante industrie ospedali e scuole distrutti, dovranno essere contabilizzati per dichiarare raggiunto il risultato? La guerra non risolve e non produce equilibri nuovi migliori dei precedenti: se ne renderà conto presto anche Putin. “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo”, ammoniva già nel 1945 Salvatore Quasimodo.

Perché la guerra?

Per un po’ di territorio in più? Per dimostrare la superiorità della propria forza? E poi che te ne fai di questo esito se tutt’intorno hai fatto il deserto, che tu, presunto vincitore, dovrai ricostruire e ridargli vita? Che farai, come vivrai tu stesso, presunto vincitore, circondato dall’odio e da sentimenti di vendetta dei vinti? Quel po’ di territorio che presumi di aver conquistato si ribellerà proprio a te che, in un empito di follia, hai osato paragonarti a Dio, commettendo quello che secondo la Torah è il solo peccato umano degno di questo nome. E attorno a te, alla tua terra aumentata di qualche centimetro nell’economia di un universo infinito, si raduneranno tutti i tuoi nemici di ieri e di oggi per chiederti conto di ciò che non avresti dovuto ma hai voluto fare e ti imporranno nuove condizioni, e forse ti diranno che del tuo petrolio e del tuo gas fra un po’ non avranno più bisogno. Perchè l’hai fatto?

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