Maturità in erba
Lo sfregio al liceo Fanti: la riflessione di uno studente di quinta. Dal vandalismo subito alla voglia di riscatto e di riappropriazione.
di Tommaso Casolari, studente Liceo Fanti e rappresentante d’Istituto
Stupore è certamente la parola che riassume al meglio i primi momenti che hanno caratterizzato la mattinata di lunedì scorso, 7 novembre, quando noi del liceo Fanti ci siamo trovati davanti allo sfregio compiuto nella notte sulle facciate della scuola, quelle che vediamo ogni giorno, all’ingresso, magari ancora “mezzi addormentati”, poco prima del suono della campanella, e che ci accompagnano durante gli intervalli e poi all’uscita dall’istituto. Nel corso della mattina, questo impatto iniziale ha trascinato con sé un’aria strana; un qualcosa di simile allo smarrimento, che avrebbe potuto trasformarsi in angoscia o menefreghismo, ma che invece si è convertito nella volontà di fare qualcosa per cercare quantomeno di arginare il danno.