Don
Attualità, Chiesa
Pubblicato il Giugno 7, 2023

Don Francesco Lampronti ricorda la figura del beato Focherini

"Anche lui avrà avuto paura come uomo ma ha sempre saputo perseverare nella fede, anche nell’annuncio della verità"

Don Francesco Lampronti

 

Il 6 giugno il vescovo Erio Castellucci ha presieduto in Cattedrale la Messa nella memoria liturgica del Beato Odoardo Focherini. Tra i concelebranti vi era anche don Francesco Lampronti, giovane sacerdote veronese, pronipote di Giacomo che fu salvato dalle persecuzioni razziali con la sua famiglia proprio grazie a Focherini.

“Proprio in questi giorni ho celebrato il mio primo anniversario di ordinazione – ha affermato don Francesco Lampronti – ed è bello per me essere qui a Carpi in occasione della memoria liturgica di Focherini, per rendere grazie al Signore e ad Odoardo e affidarmi ancora una volta a lui, alla sua intercessione, per la mia vocazione. A lui affido anche tutta la mia famiglia”. “Sono moltissimi i ricordi e gli esempi che mi sono stati trasmessi – prosegue il giovane sacerdote -. Due in particolare mi vengono in mente perché le sento molto forti, anche come ‘provocazione’ per la mia vita di fede, di sacerdote e ancora prima di cristiano. Il primo è il suo amore per la verità; la verità che è Cristo ma la verità in tutte le sue sfaccettature perché buon giornalista ma potremmo dire da buon cristiano ha perseverato sempre cercando di annunciare con quella parresia che lo contraddistingueva il Vangelo, anche quando questo costava. Anche lui avrà avuto paura come uomo ma ha sempre saputo perseverare nella fede, anche nell’annuncio della verità”. “In secondo luogo mi viene in mente il suo ottimismo, che non è ottimismo in senso generale ma è fondato proprio sulla speranza. Questo mi colpisce sempre tanto, anche nel momento più duro, più difficile della prova, del dolore, che di solito ci portano a chiuderci in noi stessi, a guardare a noi, lui invece anche in quel momento cercava di sostenere, di aiutare e di consolare e ci riusciva con il suo sorriso, con ottimismo, i suoi compagni di prigionia, ma anche la sua famiglia con le lettere. Questo suo aspetto di paladino potremmo dire anche della Speranza mi è molto di esempio e lo porto nel cuore”.

 

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