Papilloma virus in agguato
In questi ultimi mesi ha fatto scalpore un dato assai allarmante che riguarda un altro virus, rispetto all’ormai famigliare SARS coV-1: il papilloma virus umano. In questi ultimi trent’anni, il numero delle persone colpite da tumori all’orofaringe, soprattutto nelle tonsille, è aumentato del 300% e l’agente eziologico è proprio il papilloma virus, trasmesso principalmente per via sessuale. Questo dato, oltre all’originare alcune considerazioni riguardo alla facilità dell’incontro fisico tra persone, rimanda all’importanza non trascurabile di questa impennata di casi. A livello mondiale, questa patologia, riguarda il 17% di tutti i cancri conosciuti e, sicuramente, la sua incidenza potrà essere ridotta solo attraverso una diffusa vaccinazione contro il papilloma virus umano (Hpv); in Italia, il 40% di questa malattia è riconducibile proprio all’Hpv. L’infezione provocata dal virus ha, la maggior parte delle volte, un decorso benigno ma può provocare, oltre alla patologia descritta sopra, tumori del collo dell’utero, della vagina, della vulva, del pene e dell’ano. L’infezione viene trasmessa prevalentemente attraverso rapporti sessuali anche non completi e non può essere prevenuta totalmente mediante l’uso di una contraccezione di barriera come, per esempio, il profilattico.
In Italia la vaccinazione anti-HPV è raccomandata e offerta gratuitamente a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni di età, e viene somministrata in due dosi a distanza di sei mesi. Se il ciclo vaccinale inizia dopo il compimento dei 15 anni, le dosi previste sono tre. I vaccini anti-HPV, oggi utilizzati, proteggono contro i 9 sierotipi più pericolosi di HPV e sono estremamente sicuri ed efficaci prevenendo oltre il 90% delle forme tumorali associate all’HPV. Ovviamente, come in ogni tipo di prevenzione, sarebbe estremamente superficiale delegare ad una sola campagna vaccinale o a semplici attenzioni tutto il portato inerente a questi argomenti. Non è sufficiente informare una persona comunicandole strategie e consigli o distribuendo dispositivi e farmaci ma occorre educarla ad un buon uso della vita sessuale come espressione di un amore e di una scelta e non di una avventura di qualche attimo…che può diventare fatale.
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