Leone XIV. Le ragioni della scelta del nome
Il riferimento a Leone XIII e alla Rerum Novarum per “rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale”
Nel suo primo discorso ai cardinali dopo l’elezione, Leone XIV ha spiegato le ragioni per cui, da Papa, ha scelto di assumere tale nome, sulla scia del Concilio e del pontificato del suo predecessore. “Diverse sono le ragioni – ha spiegato nell’incontro a porte chiuse nell’Aula nuova del Sinodo – però principalmente perché Papa Leone XIII, con la storica enciclica Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; e oggi la Chiesa offre a tutti il suo patrimonio di dottrina sociale per rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, che comportano nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro”. Poi la citazione, sotto forma di proposta, dell’auspicio che san Paolo VI, nel 1963, pose all’inizio del suo ministero petrino: “Passi su tutto il mondo come una grande fiamma di fede e di amore che accenda tutti gli uomini di buona volontà, ne rischiari le vie della collaborazione reciproca, e attiri sull’umanità, ancora e sempre, l’abbondanza delle divine compiacenze, la forza stessa di Dio, senza l’aiuto del quale, nulla è valido, nulla è santo”. “Siano questi anche i nostri sentimenti, da tradurre in preghiera e impegno, con l’aiuto del Signore”, l’auspicio, prima di dare la parola ai suoi confratelli per una conversazione libera, sulla base di quanto avvenuto nelle Congregazioni generali che hanno preceduto il Conclave.