Mostra. Siamo tutti pellegrini di speranza
Al Museo diocesano dibattito tra Werter Cigarini, Stefano Golinelli e Francesco Messori. Il 7 giugno concerto del Coro Cai di Carpi
“Tutti sperano – afferma Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo – tuttavia incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità”. Queste parole hanno introdotto l’interessante dibattito che ha visto coinvolti Werther Cigarini, scrittore e storico carpigiano, Stefano Golinelli, docente di religione cattolica e consacrato laico della Famiglia Paolina, e Francesco Messori, capitano della nazionale di calcio amputati lo scorso giovedì 22 maggio al Museo Diocesano nell’ambito delle iniziative collegate alla mostra “Pellegrini di speranza”. Un confronto ricco di spunti di riflessione con visioni diverse sul tema della speranza ma unite da un sincero desiderio di confronto e frutto di esperienze di vita. E’ vero “non si può vivere senza speranza” ma è altrettanto vero che essa rappresenta “una trappola” per chi non riesce a trovare in se stesso o in altre radici ideali o religiose. Per Cigarini oggi “la speranza, quella che si cerca di motivare razionalmente, vacilla di fronte alla volontà distruttiva e distruttrice che pare abbia preso il sopravvento nell’umanità”. Potrà bastare “l’etica del dovere civico” se non proprio la spinta della “speranza rivoluzionaria” a tenere lontano ansia e angoscia? Golinelli, innestando la sua visione di fede con l’esperienza dell’insegnamento, conferma l’analisi della situazione, dove anche tra gli adolescenti e i giovani si va smarrendo il senso della speranza, eppure “occorre partire dalla base, far prendere consapevolezza che c’è del bello dentro di loro”. Il racconto del percorso dantesco nel canto XXV del Paradiso, per Golinelli, offre una chiara possibilità di collocare la speranza all’interno di un cammino, un dinamismo verso il futuro “dove tutto sembra bene”. “Nulla è senza speranza” aveva affermato in un’intervista Francesco Messori, e la sua testimonianza lo ha confermato. Questo però accade solo nel momento in cui si è capaci di uscire da se stessi, di liberarsi dai propri idoli, e sperimentare l’amore di Dio. Sì perché “finchè c’è speranza c’è vita, e io spero perché mi sento amato”. La serata era stata introdotta da Dante Colli, presidente dell’associazione Il Portico e da Attilio Desiderio, coordinatore di Arte in Movimento e organizzatore della mostra Pellegrini di speranza.
Il prossimo appuntamento è per sabato 7 giugno alle ore 18 con il concerto “La gioia del creato. Storie di uomini e paesaggi”, a cura del Coro CAI di Carpi diretto da Franca Bacchelli. Domenica 8 giugno sarà l’ultimo giorno utile per visitare la mostra.
Info e orari di apertura: museodiocesanocarpi@gmail.com – T. 329 6023486 Giovedì dalle 10.00 alle 12.00. Sabato dalle 15.30 alle 18.30. Domenica dalle ore 15.30 alle 18.30