Al Lions Club Mirandola si parla di sicurezza sul lavoro
Nella recente serata del Lions Club Mirandola, presieduto da Nadia Poletti, si è parlato di un tema di grande attualità, la sicurezza sul lavoro e la prevenzione: gli interventi degli esperti Carlo Alberto Casari e Fausto Arona e con il coordinamento del socio Guido Zaccarelli
Da sinistra Guido Zaccarelli, Nadia Poletti, Carlo Alberto Casari e Fausto Arona
La serata del 20 maggio scorso è stata dedicata dal Lions Club Mirandola alla trattazione di un argomento di forte attualità: “La sicurezza nell’ambiente di lavoro”. Nadia Poletti, presidente del club, ha sottolineato come la sicurezza sul lavoro abbia i suoi riflessi anche sulla famiglia, tema principale dell’annata Lions in corso.
Ospiti della serata, coordinata dal dottor Guido Zaccarelli, socio del Club, sono stati due esperti: il dottor Carlo Alberto Casari, biologo e docente di formazione sulla sicurezza del lavoro, e l’ingegner Fausto Arona, anch’egli socio Lions del Club e direttore di produzione, nonché responsabile della sicurezza nella sua azienda, la Truzzi Spa di Poggio Rusco.
L’introduzione di Guido Zaccarelli ha riguardato soprattutto le statistiche degli incidenti sul lavoro in Italia. Le cosiddette “morti bianche” ammontano a più di un migliaio di vittime l’anno che, purtroppo, si mantengono abbastanza stabili nel tempo, senza tendere ad una significativa e più che auspicabile riduzione, mentre gli incidenti denunciati superano i 140.000. Sono sotto gli occhi di tutti le notizie di incidenti sul lavoro che ogni giorno arrivano attraverso i media e colpiscono tutti, spesso anche per la loro tragica singolarità.
L’intervento del dottor Casari è stato incentrato sulla prevenzione, regolata da una legge del 2008 (DL 81/08) che stabilisce l’insieme delle misure volte a garantire la salute e l’integrità fisica dei lavoratori, proteggendoli dai rischi presenti negli ambienti di lavoro. La sicurezza sul lavoro parte da una valutazione dei rischi. Ad essa deve seguire l’adozione di misure preventive atte a ridurli al minimo, non solo con attrezzature di protezione individuale, ma anche e prima di tutto con la formazione dei lavoratori. Deve esserci nelle aziende un piano di emergenza per fronteggiare incidenti e infortuni. Spetta poi ai controllori (ispettori del lavoro, AUSL, Carabinieri, Vigili del Fuoco, ecc.) la verifica di adeguatezza di ambienti, attrezzature e dispositivi di sicurezza. I lavoratori vanno informati con chiarezza sui rischi che corrono e su quali misure di sicurezza adottare. Oltre al datore di lavoro, la responsabilità ricade anche sull’incaricato della RSPP (che coadiuva il datore di lavoro sul tema della sicurezza), sul medico aziendale (valuta l’idoneità dei lavoratori ai lavori svolti) e alla fine sui lavoratori, responsabili del rispetto delle procedure. Il quadro della prevenzione è quindi molto complesso con vari attori ognuno dei quali gioca un ruolo molto preciso.
Eppure gli incidenti capitano spesso, come ha spiegato il secondo oratore, l’ingegner Arona che ha portato la sua esperienza di responsabile della sicurezza, citando alcuni casi di incidenti inerenti il settore dell’edilizia, dovuti a carenze o di progetto, o di metodo, o di rispetto delle norme. Quando gli incidenti capitano per carenze del terzo tipo, bisogna ricorrere, se necessario, anche al sanzionamento di coloro, a tutti i livelli, che non vi si sono attenuti. L’educazione del personale alla sicurezza sul lavoro è quindi uno dei mezzi preventivi più potenti su cui insistere senza sosta, anche se essa è ostacolata da un turn-over elevato nelle aziende, con dipendenti che talvolta non conoscono bene la lingua italiana e possono non comprenderne la necessità. I.P.