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    Attualità, Territorio
    Pubblicato il Maggio 30, 2025

    Meno sigarette tradizionali ma aumentano le elettroniche anche tra gli adolescenti

    Nel 2024 i sette centri antifumo hanno affrontato in trattamenti di gruppo ed individuali, 397 persone

    da sinistra Massimo Bigarelli e Giuliano Carrozzi

     

    No Tobacco Day 2025

    No Tobacco Day 2025

    In provincia di Modena meno sigarette tradizionali ma aumentano le elettroniche anche tra gli adolescenti

    In occasione della Giornata mondiale contro il tabacco presentati i dati dell’ultima indagine PASSI e i dati dei Centri antifumo di Ausl Modena a cui si rivolgono sempre più persone per smettere di fumare. I professionisti sanitari nelle scuole superiori per spiegare a genitori e insegnanti i rischi da e-cigarettes

     

     

     

    Continuano a diminuire i modenesi che fumano sigarette tradizionali a fronte di un costante aumento di coloro che fumano sigarette elettroniche e sono sempre di più le persone che chiedono aiuto ai Centri antifumo di Ausl per smettere di fumare.

     

    Questo il quadro che emerge dall’ultima edizione dell’indagine PASSI (Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia) il sistema di sorveglianza, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, che monitora stili di vita e fattori di rischio per la salute nella popolazione tra 18 e 69 anni.

    Nell’indagine sul biennio 2023-2024 emerge, per la provincia di Modena, il consolidamento di un trend già in atto da dieci anni anche a livello nazionale: cala il consumo di sigarette tradizionali mentre cresce l’utilizzo di dispositivi elettronici che contengono nicotina o tabacco riscaldato, tanto che si inizia a non parlare più di dipendenza da sigaretta ma di dipendenza da nicotina.

     

    Nel dettaglio, in provincia fuma circa il 25% delle persone tra 18 e 69 anni per un totale di ben 118mila fumatori. Di questi, il 18% fuma solo sigarette tradizionali mentre il 7% fuma sigarette tradizionali assieme ad altri dispositivi elettronici.

    A questi si aggiunge un 5% di adulti che fuma solo attraverso dispositivi elettronici (quindi ha iniziato a fumare con questa modalità). Da sottolineare che in dieci anni i  modenesi che utilizzano solo dispositivi elettronici sono cresciuti in maniera esponenziale passando da 0,4% nel 2015 a 5% nel 2024 (sul totale popolazione 18-69 anni). Il numero di persone che fumano solo sigarette tradizionali, di contro, è invece passato da 24% nel 2015 a 18% nel 2024.

    Tra gli adulti a fumare sono più gli uomini, chi ha bassa istruzione o chi ha difficoltà economiche e continuano a fumare anche persone che hanno patologie croniche, quindi estremamente a rischio: il 22% degli adulti 18-69 anni con patologie croniche è un fumatore.

     

    Per analizzare la popolazione adolescenziale è necessario riferirsi all’indagine HBSC (Health Behaviour in School Aged Children) indagine multicentrica internazionale sulla popolazione di 11, 13, 15 e 17 anni di cui l’ultima rilevazione in Emilia-Romagna è stata condotta nel 2022 coinvolgendo, nella provincia di Modena, circa mille ragazzi per 52 classi.

    E’ emerso che i giovani iniziano a fumare già da adolescenti: tra i 17enni intervistati il 43%, nell’ultimo mese prima della rilevazione, ha fumato almeno una volta o sigaretta tradizionale o sigaretta elettronica.

     

    “L’elevato ricorso al fumo di tabacco e ai dispostivi elettronici degli adolescenti – spiega Giuliano Carrozzi responsabile del Servizio di Epidemiologia di Ausl Modena – è un elemento di preoccupazione perché quantificano come la dipendenza nicotinica si instaura fin a dalle giovani età. I dati di GYTS (Global Youth Tobacco Survey) un’indagine globale dedicato al fumo negli adolescenti, mostrano inoltre come queste abitudini sembrano interessare le ragazze anche in misura maggiore dei loro coetanei. Entrambe queste indagini ci indicano come l’attenzione alla dipendenza da nicotinica nei giovanissimi debba essere mantenuta alta e rafforzata”

     

     

    E come riflesso di questa nuova modalità di dipendenza da nicotina sono sempre di più le persone che si rivolgono ai Centri antifumo dell’Ausl di Modena per smettere di fumare presentando un consumo ‘misto’, sigarette tradizionale più sigaretta elettronica, tanto che nei percorsi terapeutici si affronta anche la dipendenza da e-cigarettes, come spiega il dottor Massimo Bigarelli responsabile del programma antifumo di Ausl Modena.

    “Le organizzazioni sanitarie sovranazionali, i governi e le aziende sanitarie stanno monitorando gli effetti dell’utilizzo delle e-cig, nelle loro varie formulazioni. Sono infatti stati registrati elementi di non innocuità da approfondire”

     

    Nel 2024 i sette centri antifumo, quindi un Centro in ogni Distretto sanitario della provincia, hanno affrontato in trattamenti di gruppo ed individuali, 397 persone (di cui 226 donne e 171 uomini ) con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente, in linea con la crescita costante negli anni. La fascia d’età più rappresentata è quella degli over 65 (130 pazienti ) e 55/64 enni (128). Da sottolineare che, nonostante i dati ci dicano che fumano di più gli uomini delle donne, sono però queste ultime la quota più numerosa che si rivolge ai Centri per smettere di fumare.

    “E’ significativo e di grande portata l’accesso delle donne in età post-menopausa ai centri anti-fumo perché il rischio cardiologico in quella fase della vita va considerato con adozione di stili di vita salutari” sottolinea il dottor Bigarelli.

     

    Le persone accedono ai Centri antifumo senza impegnativa medica (e senza pagamento di ticket) generalmente su suggerimento del medico di medicina generale o medico ospedaliero, oppure su indicazione di conoscenti che hanno già fatto il corso. I corsi della durata di 12 incontri, sono svolti con metodica cognitivo comportamentale e con supplemento farmacologico, con percorsi sia di gruppo sia individuali anche in ambulatorio, per rispondere ai bisogni degli utenti. E’ sempre più importante, nel percorso per liberarsi dalla dipendenza da fumo, la collaborazione con altri servizi di Ausl per la promozione di sani stili di vita quali la Medicina dello Sport per attività motorie integrate e i dietisti come pure quella dei Medici Competenti nel mondo del lavoro. L’Ausl di Modena agisce da anni anche sulla prevenzione, soprattutto tra i giovani nelle scuole con percorsi informativi sugli effetti nocivi del fumo. Si chiama ‘Scuole libere dal fumo’ il progetto Ausl che vede coinvolti non solo professionisti sanitari ma anche peer educators, studenti delle scuole superiori formati dall’Azienda per diffondere tra i coetanei informazioni su sani stili di vita e rischi derivanti da comportamenti dannosi. Le scuole che aderiscono al progetto di Ausl prestano ancora più attenzione al totale divieto di fumo negli ambienti scolastici, coinvolgendo anche personale docente e personale ata.

    Considerando la crescente diffusione, tra gli adolescenti, di dispositivi elettronici a tabacco riscaldato, e le indicazioni fornite dal Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sui rischi derivanti dalle e-cigarettes, l’Ausl sta iniziando a condurre nelle scuole superiori incontri di approfondimento per genitori e docenti su questo tema. Un primo incontro si è svolto lo scorso 11 marzo nella scuola Leopardi di Modena con il dottor Bigarelli di Ausl, la  collaborazione di Comune  e Croce Rossa ed è stato molto partecipato.

    In occasione della Giornata mondiale contro il tabacco presentati i dati dell’ultima indagine PASSI e i dati dei Centri antifumo di Ausl Modena a cui si rivolgono sempre più persone per smettere di fumare. I professionisti sanitari nelle scuole superiori per spiegare a genitori e insegnanti i rischi da e-cigarettes

     

     

     

    Continuano a diminuire i modenesi che fumano sigarette tradizionali a fronte di un costante aumento di coloro che fumano sigarette elettroniche e sono sempre di più le persone che chiedono aiuto ai Centri antifumo di Ausl per smettere di fumare.

     

    Questo il quadro che emerge dall’ultima edizione dell’indagine PASSI (Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia) il sistema di sorveglianza, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, che monitora stili di vita e fattori di rischio per la salute nella popolazione tra 18 e 69 anni.

    Nell’indagine sul biennio 2023-2024 emerge, per la provincia di Modena, il consolidamento di un trend già in atto da dieci anni anche a livello nazionale: cala il consumo di sigarette tradizionali mentre cresce l’utilizzo di dispositivi elettronici che contengono nicotina o tabacco riscaldato, tanto che si inizia a non parlare più di dipendenza da sigaretta ma di dipendenza da nicotina.

     

    Nel dettaglio, in provincia fuma circa il 25% delle persone tra 18 e 69 anni per un totale di ben 118mila fumatori. Di questi, il 18% fuma solo sigarette tradizionali mentre il 7% fuma sigarette tradizionali assieme ad altri dispositivi elettronici.

    A questi si aggiunge un 5% di adulti che fuma solo attraverso dispositivi elettronici (quindi ha iniziato a fumare con questa modalità). Da sottolineare che in dieci anni i  modenesi che utilizzano solo dispositivi elettronici sono cresciuti in maniera esponenziale passando da 0,4% nel 2015 a 5% nel 2024 (sul totale popolazione 18-69 anni). Il numero di persone che fumano solo sigarette tradizionali, di contro, è invece passato da 24% nel 2015 a 18% nel 2024.

    Tra gli adulti a fumare sono più gli uomini, chi ha bassa istruzione o chi ha difficoltà economiche e continuano a fumare anche persone che hanno patologie croniche, quindi estremamente a rischio: il 22% degli adulti 18-69 anni con patologie croniche è un fumatore.

     

    Per analizzare la popolazione adolescenziale è necessario riferirsi all’indagine HBSC (Health Behaviour in School Aged Children) indagine multicentrica internazionale sulla popolazione di 11, 13, 15 e 17 anni di cui l’ultima rilevazione in Emilia-Romagna è stata condotta nel 2022 coinvolgendo, nella provincia di Modena, circa mille ragazzi per 52 classi.

    E’ emerso che i giovani iniziano a fumare già da adolescenti: tra i 17enni intervistati il 43%, nell’ultimo mese prima della rilevazione, ha fumato almeno una volta o sigaretta tradizionale o sigaretta elettronica.

     

    “L’elevato ricorso al fumo di tabacco e ai dispostivi elettronici degli adolescenti – spiega Giuliano Carrozzi responsabile del Servizio di Epidemiologia di Ausl Modena – è un elemento di preoccupazione perché quantificano come la dipendenza nicotinica si instaura fin a dalle giovani età. I dati di GYTS (Global Youth Tobacco Survey) un’indagine globale dedicato al fumo negli adolescenti, mostrano inoltre come queste abitudini sembrano interessare le ragazze anche in misura maggiore dei loro coetanei. Entrambe queste indagini ci indicano come l’attenzione alla dipendenza da nicotinica nei giovanissimi debba essere mantenuta alta e rafforzata”

     

     

    E come riflesso di questa nuova modalità di dipendenza da nicotina sono sempre di più le persone che si rivolgono ai Centri antifumo dell’Ausl di Modena per smettere di fumare presentando un consumo ‘misto’, sigarette tradizionale più sigaretta elettronica, tanto che nei percorsi terapeutici si affronta anche la dipendenza da e-cigarettes, come spiega il dottor Massimo Bigarelli responsabile del programma antifumo di Ausl Modena.

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