Inaugurato l’ambulatorio oculistico del Centro Salute del Migrante e del Senza Dimora di Porta Aperta Modena
"Tutto ciò è reso possibile da una risorsa straordinaria del nostro territorio: il volontariato, in questo caso gli specialisti"
Porta Aperta Modena
L’associazione di volontariato Porta Aperta di Modena ha avviato in città un nuovo servizio a sostegno di tutti coloro che non sono iscrivibili al servizio sanitario nazionale e che non hanno un medico di famiglia (persone senza dimora, persone senza permesso di soggiorno, richiedenti asilo ecc.): si tratta di un ambulatorio oculistico aperto presso i locali di Strada Cimitero San Cataldo 117. Questo nuovo ambulatorio si aggiunge, come servizio, al supporto sanitario fornito dal Centro Salute del Migrante e del Senza Dimora di Porta Aperta, Centro (convenzionato con l’Ausl di Modena) che nel corso dell’ultimo anno ha svolto ben 3333 visite mediche a 1335 pazienti.
Il Centro si avvale di 62 volontari, medici e non solo, e comprende l’ambulatorio di medicina generale, la farmacia, lo studio odontoiatrico e l’ambulatorio oculistico che, avviato in via sperimentale a maggio 2024, ad oggi ha già avuto quasi un centinaio di accessi.
«All’ambulatorio oculistico si accede su appuntamento dopo la visita da noi effettuata, ed è gestito da tre medici oculisti volontari che ringraziamo: i dottori Fulvio Guerrieri, che ha anche donato parte della strumentazione, Carlo Chiesi e Maurizio Poggi – dice Giuliano Venturelli, medico volontario responsabile del Centro Salute del Migrante e del Senza Dimora di Porta Aperta – Un altro grande ringraziamento va all’Ausl che ci ha donato a sua volta parte della strumentazione e a Ottica Silingardi che si è resa disponibile, dietro nostra prescrizione, a fornire gratuitamente sia le lenti che la montatura degli occhiali alle persone da noi inviate. Grazie anche al sostegno di singoli cittadini donatori, vicini a Porta Aperta. Per chi vive in strada o comunque in condizioni di estrema fragilità sociale – afferma Venturelli – la necessità di occhiali da vista o controllare patologie oculari rappresentano un grave problema. Oltre a tutto questo, l’ambulatorio oculistico risponde anche ad un’importante opera di prevenzione portata avanti nel “Progetto Diabete” dell’Ausl che presuppone una visita oculistica annuale, oltre che l’elettrocardiogramma, per la prevenzione della retinopatia diabetica che fino a qualche decennio fa, se non curata in tempo, portava alla cecità».
«Una sanità universale come la nostra non lascia indietro nessuno – sottolinea Andrea Spanò, Direttore Ausl del Distretto di Modena – Per questo, la collaborazione con Porta Aperta è preziosa e ci sta particolarmente a cuore, perché consente di fornire servizi di assistenza medica a persone con fragilità, che faticano ad accedere ai percorsi sanitari di base. Tutto ciò è reso possibile da una risorsa straordinaria del nostro territorio: il volontariato, in questo caso gli specialisti che condurranno l’ambulatorio oculistico e che ringraziamo calorosamente per l’impegno e la dedizione».
In questa occasione, si è anche tenuta l’intitolazione di uno degli ambulatori di Medicina Generale del Centro Salute di Porta Aperta al professore Renato Zandomeneghi, per 13 anni medico volontario dell’associazione, figura molto cara a Porta Aperta.