Cece, il dono che ci ha salvati
Valentina Mastroianni, mamma di Cesare morto a febbraio per una rara malattia, si racconterà il 4 luglio a Carpi
di Maria Silvia Cabri
Lei si definisce semplicemente “una donna, una moglie, una mamma”. Ma è molto di più. Valentina Mastroianni, autrice e divulgatrice che ha raccontato sui social la malattia del figlio Cesare Zambon, bimbo affetto da neurofibromatosi e da tumore, che si è spento a sei anni dopo una lunga battaglia il 21 febbraio scorso, sarà a Carpi venerdì 4 luglio, ospite della Festa più Pazza del Mondo dal titolo “Speranza on the road”.
“Il nostro volto umano”
L’incontro che vedrà protagonista Valentina si chiama “Il nostro volto umano”: un titolo che esprime pienamente l’esperienza della mamma di Cesare, ‘Cece’ come affettuosamente lo chiamano, di papà Federico, del fratello Alessandro, della sorella Teresa. Una storia di ricerca della gioia nonostante le avversità. “Ciao Cece del mio cuore, sei stato coraggioso, senza paura, fino alla fine. Circondati dal nostro amore, grazie agli angeli del guscio, sei andato via da questa vita a cui tu hai dato tanto, senza chiedere niente. Ti ho fatto una promessa: non essere arrabbiata con questa vita. E ce la metterò tutta per far sì che il mio cuore urli solo cose belle in tuo nome. Tu ora vai, finalmente libero! Corri Cece, veloce come la luce, braccia aperte e vai”. Così Valentina ha voluto comunicare sui suoi seguitissimi profili social la morte di Cesare, all’hospice pediatrico “Il guscio” dell’ospedale Gaslini di Genova. Cece era affetto da neurofibromatosi, la “bestia” come la chiama Valentina, una malattia rara che colpisce una persona su circa 3.500-4.000; ha perso la vista a 18 mesi a causa della patologia e un tumore cerebrale negli ultimi mesi gli ha impedito di camminare, parlare, mangiare da solo.